Modena: Ambiente. Impianto lavorazione scarti animali a Castelvetro (MO), Defranceschi interroga la giunta Stampa
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ModenaNews - Cronaca
Scritto da Assemblea Legislativa Regionale - Servizio Informazione   
Sabato 29 Settembre 2012 16:09

Modena: Ambiente. Impianto lavorazione scarti animali a Castelvetro (MO), Defranceschi interroga la giunta

Il progetto per la realizzazione a Castelvetro (Mo) di un impianto cosiddetto di “rendering” per la lavorazione degli scarti di origine animale (cat.1) e la loro trasformazione, è oggetto di un’interrogazione in Regione di Andrea Defranceschi (M5s).

L’impianto, che ha ottenuto nel giugno scorso il via libera della Conferenza dei servizi alla valutazione di impatto ambientale (Via)- ricorda il consigliere -, faceva inizialmente parte di un progetto complessivo che comprendeva anche la realizzazione di un impianto per produrre energia elettrica dalla combustione di biomasse di origini animale, poi respinto dalla Conferenza dei servizi di Modena in sede di Via, e di analisi sulla fattibilità dell’opera in quanto “non conforme alle norme europee e alle norme urbanistiche”.
Di fatto, ricorda Defranceschi, secondo quanto previsto dalla normativa europea a seguito della modifica introdotta a fine luglio 2011 al Regolamento sanitario (Reg. 142/2009 modificato dal Reg.749/2011), sono esclusi dalle fonti rinnovabili i materiali di categoria C1 e la loro utilizzazione è limitata solo alla produzione di biodisel.
L'esponente del Movimento 5 stelle vuole quindi sapere dalla Giunta regionale se il regolamento sanitario europeo 749/2011, che ha vietato il materiale di categoria 1 come fonte rinnovabile, escluda di fatto la possibilità di trattare tale prodotto in aziende che abbiano iniziato questa attività prima del 29 luglio 2011 e se ora che l’Europa ha classificato come fonti non rinnovabili materiale grasso e ciccioli destinati ad aziende che usufruiscono dei finanziamenti energetici da certificati per fonti rinnovabili, non debba far recedere queste ultime da questo utilizzo.
Il consigliere chiede poi se prima dell’approvazione di Via del nuovo progetto di rendering, sia stato svolto un controllo sulle ditte destinatarie dei prodotti, in merito all’effettiva autorizzazione a trattare materiale di categoria 1. Tra l’altro , “venendo ora a mancare la parte della cogenerazione”, Defranceschi chiede anche: “quale senso rivesta il trattare in rendering carcasse di cat 1, con additivazione di 270 ton/anno di soda caustica e acidi vari, acqua, energia, al fine di trasportare tale materiale a rischio in altri luoghi con automezzi per essere incenerito, creando di fatto un punto di concentramento di cat. 1 Italiano a Castelvetro”.
E con riferimento alla provenienza del materiale da trattare in rendering, Defranceschi segnala che nel verbale della Conferenza dei servizi si vincolerebbe il gestore a trattare solo animali provenienti dalla azienda di Castelvetro, di Ospedaletto e animali conferenti alla Cremonini spa come da contratto , di cat 1. In proposito il consigliere domanda “se la Provincia possa realmente vincolare il gestore a ricevere materiale di categoria 1 solo da determinate fonti, e cioè se possa porre dei limiti in merito al materiale da trattare regolato da norme sanitarie Europee, dato che – osserva -  la stessa Provincia non pone nessun tipo di controllo su questo materiale in entrata e non si comprende quale ufficiale (in questo caso il veterinario ufficiale, ma dipendente ASL e non della Provincia) debba controllare e seguendo quale prassi sanitaria, eventualmente, dovrebbe adottare”.
Nell’interrogazione si chiede anche se esista un regolamento veterinario che contempli il controllo della Provincia sullo scarico di cat1, limitato all’interno di una azienda.
Assemblea Legislativa Regionale - Servizio Informazione
Prot. N. 1538/2012
Data 28/09/2012

Ultimo aggiornamento Giovedì 04 Ottobre 2012 20:41