Ischia: “Base 75 con antenna di comunicazione”: il grande fratello veglia sul mediterraneo Stampa
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IschiaNews - Cronaca
Scritto da Ida Trofa   
Domenica 28 Gennaio 2007 13:20

Ischia: “Base 75 con antenna di comunicazione”: il grande fratello veglia sul mediterraneo

Eppure nessuno sembra essersi accorto di nulla ne si sono sollevate eccezioni quando improvvisamente dal giorno alla notte la cima dell’Epomeo fu addobbata con l’enorme traliccio. E se gli Stati Uniti decidessero di ampliare la base isolana?
Dal convento alle monache di clausura passando per l’esercito “Sant Nicola” è la vetta dei desideri.

Non c’è pace in cima al monte. Tutti lo vedono tutti lo vogliono e nessuno se ne cura. Dal convento alle monache di clausura passando per l’esercito l’eremo del Monte Epomeo è da secoli al centro dell’attenzione e delle querelle politic-economiche ed ora la questione base Nato di Vicenza pone l’accento su di una realtà tutt’altro che futuribile.
La convivenza con la zona militare ed  sui abitanti sin qui è stato più che rispettosa, silenziosa una presenza discreta ed invisibile. Tant’è che quando quattro anni fa un traliccio enorme ci è cresciuto sulla testa, lì sulla sommità orientale dell’isola nessuno ha mai spiegato il come ed il perché. Nei giorni dell’allestimento per motivi di lavoro venni a contato con una squadra di tecnici ed ingegneri che ha curato l’istallazione e tutt’ora si occupa della manutenzione ed il commento all’esistenza di quella antenna fu:<>. Ed ora se un ipotesi simile alla questione vicentina si ponesse proprio qui ad Ischia? Quale il nostro interesse e la nostra reazione?
La presenza di basi e installazioni americane in Italia, è oggi, infatti, articolata e diffusa su tutto il territorio nazionale, esse sono infatti presenti in sedici delle venti regioni italiane, con una maggiore densità di presidi in alcune zone ritenute strategiche, quali il Nord-Est, la Campania e le Isole.
L’allargamento ed il raddoppio della base americana a Vicenza, ripropone, così, l’allarme locale per altri punti ritenuti da sempre strategici dall’amministrazione statunitense all’interno del Mar Mediterraneo, ed in questo, la vetta del nostro Monte Epomeo. la stazione radar e radio sarà stata dimenticata nei progetti e nelle previsioni dei vertici alleati a stelle e strisce, oppure, come più semplicemente e discretamente è, la stessa ricopre ancora un ruolo primario con la sua postazione strategica a quasi 900 metri di altitudine sul livello del mare e per giunta in mezzo al mare. Da sempre il campo che domina il mediterraneo con il suo occhio “bionico” si pone come presidio di ordine strategico, venendo ad essere di fatto un avvisatore ad ampio raggio di pattugliamento aereo e radiocomunicativo su particolari e specifiche frequenze. Ancora attualmente l’isola d’Ischia appare su di un elenco non ufficiali delle basi e installazioni militari degli Stati Uniti in Italia, redatta due anni fa, come base75 con antenna di comunicazioni con copertura NATO.
Romano Prodi dice che non può opporsi al raddoppio della base americana di Vicenza causa di una ”decisione presa dal governo precedente”. Eppure il ministro della Difesa, Arturo Parisi, ha affermato a settembre in parlamento che non c’era “alcun accordo scritto” dall’esecutivo Berlusconi. Intanto la Germania ed il suo governo brama per una collaborazione…potere della storia!
Nella stessa coalizione di governo alcuni parlamentari di maggioranza ritengono, ancora, che :“tra le due affermazioni esiste una palese contraddizione”, l’intera questione che oramai riveste carattere nazionale, quale argomento di primo piano sull’impegno del governo italiano sul fronte atlantico in tema di politica estera, ha riaperto nei ricordi della gente in tutte quelle comunità che per decenni hanno condiviso il loro luogo di origine e di appartenenza con le basi militari NATO, e tutto ciò in considerazione del fatto che vi è mancanza di trasparenza dei reali accordi oltreoceano con l’amministrazione statunitense, è accaduto, tutto sommato con una sostanziale integrazione e sostegno reciproco, di conseguenza la pressocché totale disinformazione dei reali intenti dei programmi del “Pentagono” sul territorio italiano ci pone in una condizione di sudditanza sfavorevole, ma il complesso di tutte le eventualità possibili e le conseguenze di ciò non ci han mai preoccupato più di tanto, anzi abbiamo dormito sonni più che tranquilli.
Di sicuro le nostre giornate non sarebbero le stesse, se oltre mezzo secolo fa, il 3 gennaio del 1947, un astuto e perspicace  Signore sessantaseienne, di Acide De Gasperi, statista equilibrato, realista e maestro di scuola politica non si fosse recato in America divenendo di fatto il fautore dell’“Alleanza Atlantica”, promovendo, grazie a congrui finanziamenti provenienti dagli States, la sigla del patto atlantico: A.F.I.
Da allora e per decenni ci eravamo abituati a vedere le lettere di quella sigla sulle targhe delle automobili che risalivano frequentemente verso la base militare.
Ai nostri giorni, proprio quando certe diciture d’oltreoceano, si leggono sempre più raramente, diventano quanto mai attuali sull’isola, a mio giudizio, le rimostranze civili e politiche, che hanno del nord est italiano nella ricca e prolifica città di Vicenza. Polemiche che non possono non far tornare alla nostra mente la quotidianità degli anni trascorsi, vissuti per certi versi, dai nostri antenati a stretto contatto con gli americani e le conseguenze possibili di un ipotetico ampliamento e potenziamento della stazione 75 con altezza a copertura Nato.

Ultimo aggiornamento Domenica 26 Agosto 2012 19:39