Casamicciola: La Caserma nel Bosco della Maddalena è abusiva Stampa
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CasamicciolaNews - Cronaca
Scritto da Ida Trofa   
Sabato 20 Febbraio 2010 07:42

Casamicciola: La Caserma nel Bosco della Maddalena è abusiva

La Sovrintendenza scrive alla Procura della Repubblica.
Per i Funzionari di Palazzo Reale Urge un immediato incontro con il procuratore Aldo De Chiara. Nel 2006 era stato comunicato parere contrario e diffida a costruire opere fuori legge. “E’ paradossale che si abbattano pini per costruire una caserma[…] Il pm ha svolto un’azione durissima  per la demolizione delle costruzioni abusive di semplici cittadini e lo Stato costruisce abusivamente ”.

Occorrerebbe una variante al P.T.P, variante che potrebbe decidere solo la Regione, competente in materia per bloccare eventuali pareri precedenti al D.M. del ministero siglato nel 1995.
La Caserma per il Corpo Forestale dello Stato rappresenta un’opera abusiva! A scriverlo il Sovrintendente Mario De Cunzo che visti gli aspetti della sgradevole vicenda, in grado di suggestionare pesantemente l’opinione pubblica ritiene utile un incontro con il PM Aldo De Chiara. Questo accadeva il 3 dicembre scorso. Quando il Sovrintendete arch.Gizzi scriveva nel merito e per le verifiche e i provvedimenti di competenza la relazione De Cunzo alla Procura della Repubblica di Napoli.
“ Il p.m. Aldo De Chiara ha svolto un’azione durissima per la demolizione delle costruzioni abusive sull’isola. Sarebbe grave se, mentre giustamente i semplici cittadini sono costretti a demolire, lo Stato costruisse abusivamente- ed ancora aggiunge- è paradossale che si demoliscano pini per costruire una caserma della Guardia Forestale, considerando che le guardie forestali devono tutelare gli alberi. Per questo sarebbe una perizia fito-sanitaria anche da parte della magistratura”. Stando alla ricostruzione dell’ex Sovrintendente, l’Ente di Palazzo Reale già nel 2006, con sua nota n.8651 del 20.04, aveva comunicato al Provveditorato delle Opere Pubbliche che l’opera realizzata sarebbe Stata Abusiva. Tanto  che il 13.10.2009 con comunicazione n.2572 comunicava ulteriore parere contrario e diffida a costruire, cosa che già il comune di Casamicciola Terme aveva fatto pochi giorni prima, il 7 ottobre, quando con nota n.771 l’ente casamicciolese avvertiva il Provveditorato che l’opera è abusiva. Ma c’è di più “l’ordinanza di dissequestro del p.m. Antonio D’Alessio è infondata perché si basa, attraverso l’art.10 bis della legge2/2009 sulla conferenza dei servizi. Ma nella fattispecie nessuna conferenza dei servizi in merito è giunta a conclusione ”. In pratica il De Cunzo evidenza come mai il tavolo tecnico si sia riunito riuscendo ad addivenire ad una risoluzione della questione. In particolare: “nessuna conferenza di servizi ha mai approvato l’ubicazione e/o il progetto della Caserma della Guardia Forestale nel Bosco della Maddalena di Casamicciola, contrariamente a quanto affermato dal Provveditorato- sottolinea la Sovrintendenza- Nessuna Conferenza ha mai indicato il suolo su cui costruire la Caserma, nemmeno a maggioranza, la conferenza che aveva all’ordine del giorno l’ubicazione della Caserma è quella del 23.05.06, questa non si è conclusa, cioè non ha deciso niente ed ha rinviato ogni decisione ad un futuro “tavolo tecnico”, questo tavolo non si è mai formato- dice De Cunzo- pur avendone la Sovrintendenza sollecitato la formazione- ed infine conclude riportando il particolare affatto trascurabile secondo il quale- Il Bosco della Maddalena è proprietà del comune di Casamicciola Terme. Il comune non ha mai indicato al provveditorato il suolo su cui costruire la Caserma. Quindi il provveditorato costruirebbe la Caserma abusivamente, su un suolo non di Proprietà dello Stato, ma su suolo altrui”. Un suolo mai assentito e sul quale tra l’altro manca lo stralcio. Ora la speranza e che dopo questa chiara e lucida ricostruzione anche il comune decida una volta per tutte di intervenire ed amministrare nel bene della comunità. Ora più che mai quando il paese è attraversato e tenuto ostaggio da un fremito di legalità che in prospettiva la verrebbe rasa al suolo per far spazio alla tutela del paesaggio e del territorio disposto dallo Stato e dalla Magistratura. Gli stessi che ora consentono senza colpo ferire la realizzazione di un’opera di Stato abusiva ritenuta legittima dal PM di turno.  Orami sfumata l’ipotesi di acclarare che pini sani sono stati abbattuti che la onesta è stata devastata dai suoi elementi più sani e rigogliosi, i resti sono stati bruciati. Purtroppo va constatato che “il Piano Territoriale Paesistico del 1995, approvato con DM del Ministro per i beni e le attività culturali, prevede espressamente la  costruzione della Caserma della Forestale. Il P.T.P ha inserito nella normativa espressamente un certo numero di opere pubbliche; evidentemente per non bloccare ogni iniziativa sul territorio. Questo rende difficile, da parte del Soprintendente, revocare parerei precedenti; occorrerebbe una variante al P.T.P, variante che potrebbe decidere solo la Regione, competente in materia ”- a scriverlo è ancora il Dott. Mario DE Cunzo.

Casamicciola Terme 1970 a distanza quarant’anni il ricordo del passato potrebbe aiutare a ridefinire il presente

Chissà nella narrativa sociologica come ci si riferirebbe in merito ai fatti della nuova caserma della Guardia Forestale in via di edificazione a Casamicciola Terme. Un paese dove un articolato processo, fatto di iter normativi, leggi ed istituzioni, si muove ed evolve all’esatto tra vincoli, autorizzazioni e veti all’esatto contrario di quanto avvenne in un periodo in cui era quasi assoluta la mancanza di vincoli paesaggistici:Allora il popolo tutto si mosse in favore di una rivalutazione territoriale proprio attraverso opere ed infrastrutture.
Allora fu proprio grazie alla Soprintendenza che si bloccò la realizzazione di un colosso di cemento nello stesso Bosco della Maddalena. Esattamente quarant’anni fa gli alti responsabile ai beni paesaggistici, contribuirono con un proprio parere sfavorevole ad una vera e propria conquista sociale: bloccarono i lavori per la costruzione di un mega albergo. All’epoca sulle vicende del bosco il paese si spacco. Divisi si trovarono tutte le sue classi sociali, imprenditoriali e politiche e per la prima volta quelli che possiamo ritenere laici-laburisti ebbero la meglio sugli avversari democratici cristiani. Erano stati questi ultimi infatti a dare il via al progetto alberghiero a scapito della pineta. Allo stesso modo accade ora, solo che il paese del complesso non sembra saperne nulla e addirittura la Soprintendenza aggrappandosi agli attuali vincoli ed alle leggi liquida senza mezzi termini: Soprintendenza che però, oggi, alla luce della prosecuzione delle opere, nulla ha potuto per correre in favore dei cittadini.

Ultimo aggiornamento Domenica 02 Dicembre 2012 18:49