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CasamicciolaNews - Cronaca
Scritto da Ida Trofa   
Martedì 16 Giugno 2009 08:05

Torna l’incubo Equitalia

Cartelle esattoriali impazzite
Ganasce fiscali ed avvertimenti di azioni ipotecarie turbano il sono dei cittadini alle prese in questi giorni con le scottanti missive per la riscossione di somme addebitate in molti casi erroneamente anche ai cittadini che già hanno effettuato i pagamenti.
Un incubo per la vita delle persone: le cartelle esattoriali impazzite che Equitalia inviante indistintamente a chi ha pagato e a chi no, le somme richieste.

Decine e decine consegnate a volte tutte in un solo colpo, a Casamicciola in queste c’è stato il grido di protesta di alcuni cittadini, raggiunti tra capo e collo da queste vere batoste economiche. Come sempre richieste di pagamento giunte al limite del termine perentorio di prescrizione, rese ancor più amare da pesantissime percentuali di interessi per morosità, multe, bollette e quant’altro ch vengono richieste dopo anni quando hanno raggiunto cifre esorbitanti. « Nel mio caso si tratta di multe che ho già pagato », ci spiega il signor Di Leva e parlando con altre persone anche loro hanno lo stesso problema, « arrivano salassi postali senza timbro e data con more altissime che non ti danno scelta o paghi o ti pignorano, ti prendono la macchina. Poi se cerchi di parlare con questa Equitalia dicono che per questioni di privacy non li puoi incontrare. Ma quale privacy tu mi mandi in rovina e ti vuoi nascondere dietro la privacy!», conclude affranto ed arrabbiato  Di Leva. Provvedimenti ed avvisi che come sempre vanno in danno delle fasce più deboli ed indifese che non sanno come contrastare questa sorta di truffa legalizzata da amministratori e dirigenti che a teli “organizzazioni” si affidano. Provvedimenti ed avvisi che scateneranno una pioggia di ricorsi e querelle giudiziarie. Seccatura, perdita di tempo, un'angoscia continua, aggravata dal fatto che il tempo per produrre i ricorsi è di soli 30 giorni, molti dei quali non saranno sfruttabili causa lavoro, ricerca bollettini e prove dell’avvenuto pagamento. Cartelle esattoriali impazzite, tutte affette dal medesimo vizio che in questi giorni stanno turbano i cittadini alle perse con salatissime richieste di pagamento. A nulla sono valse le visite alla sede dell’azienda che inoltra le richieste, per avere un colloquio o alla società per la quale si attesta di non aver ricevuto il pagamento, le diffide fatte pervenire alla società di riscossione tramite avvocato. Come sempre per i cittadini contribuenti oltre al danno, la beffa: insieme al resto arrivano anche le ganasce fiscali ed addirittura la cartella di sollecito per la quale già si era presentato e vinto il ricorso ed ottenuto il discarico. Per questo Equitalia( più Italia che equa), manda un preavviso di fermo veicolo intimando di pagare entro 20 giorni! Pazzesco! Non è stata sufficiente una sentenza di un Giudice di Pace, la prova dell’importo non dovuto per fermare le cartelle impazzite e i preavvisi di fermo veicolo ed addirittura in molti casi di ipoteca sui beni di proprietà.« Equitalia va fermata! Se ancora in Italia c'è uno Stato di Diritto, perchè cittadini innocenti vengono perseguitati da questo mostro fatto solo di burocrazia e strozzinaggio?» si chiedono i cittadini tartassati, come il signor Di Leva, dalla continua consegna di richieste di riscossione arretrati e la costante la pressione fiscale, i soprusi inflitti da questa organizzazione usuraia ai cittadini di Napoli e provincia ed in particolar modo isolani, visto che Casamicciola nella fattispecie, al momento rappresenta il caso emblematico rispetto alla pluralità delle situazioni largamente diffuse sul territorio..
In molti casi si tratta di procedure illegittime visto che Equitalia deve dimostrare di aver effettuato la notifica prima di procedere al fermo amministrativo – Non solo, la cartella esattoriale deve essere obbligatoriamente preceduta da un avviso bonario
L’agente della riscossione (Equitalia e le sue consociate) deve sempre dimostrare l’avvenuta notifica delle cartelle esattoriali, prima di inviare l’avviso di fermo amministrativo. Questa, in sintesi, è la pronuncia della Commissione tributaria di Roma. Altro importante principio spiegato dalla Commissione tributaria è relativo “al mancato rispetto dell’art.50 comma 3 del dpr 602/1973, che pare francamente essere una vera e propria prassi. Il tutto anche per evitare d’intasare inutilmente le aule di giustizia e ricostruire la perfetta regolarità dei diversi procedimenti di imposizione. Perchè il cittadino non continui ad essere considerato un limone da spremere ed usare per gli interessi consolidati di associazioni e politiche che vanno oltre la sfera della semplice gestione ed amministrazione di un territorio e di una società.
Ultimo aggiornamento Mercoledì 17 Giugno 2009 18:16