Venezia: A tu per tu con Isabella D'Ortona selezionata per il grande canale della pace a Venezia a Palazzo Bolloni Stampa
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VeneziaNews - Eventi
Scritto da Daniela Lombardi   
Lunedì 27 Aprile 2015 09:44

Venezia: A tu per tu con Isabella D'Ortona selezionata per il grande canale della pace a Venezia a Palazzo Bolloni

-Cosa significa per lei essere stata selezionata, dal Curatore Gregorio Rossi,   per la mostra “IL GRANDE CANALE DELLA PACE” che si terrà a Venezia dal 9 maggio?
Un onore e il piacere di poter dare un messaggio di pace, non facendomi, così, sentire impotente.
-Qual è il suo messaggio artistico?
La maternità da gioia e serenità interiore: quindi pace e amore.

-Come nasce un’idea?
Da qualcosa di emozionante che colpisce.

-Che cosa è per lei l’ispirazione?
Sono sempre ispirata da tutto, ma soprattutto l’esssere umano con le sue sofferenze e le sue lotte. Però anche un fiore, un tramonto, un albero un cane…

-In che circostanze vengono le idee migliori?
Attraverso le mie meditazioni interiori.

-Qual è la prova del nove  per capire se un’idea è valida oppure no?
Disegnare qualsiasi cosa è facile e piacevole, ma se in ogni quadro ci si mette l’anima come faccio io, l’ideaviene da sola ma molto sofferta.

-Tre idee creative che piacerebbero fossero venute  a lei?
Non posso immedesimarmi nell’idea di un altro se non vivo io le sensazioni.

-Quando e come ha iniziato a vedersi come artista?
Non mi sono vista io, mi hanno vista gli altri.

-Perché la maggioranza degli artisti hanno delle personalità complesse?
Perché quello che esprimono le persone definite tali, nasce proprio da una personalità fuori dal comune.

-Come si deve valutare un’opera artistica?
Esclusivamente con le emozioni che ti suscita.

-L’artista deve reinventarsi ogni giorno?
L’artista, se è autentico, è se stesso. Tutti i giorni.

-Che artisti ammira e in che modo hanno influenzato le sue opere?
Ammiro tutti i grandi. Nessuno mi ha influenzata direttamente, sono sempre stata sicura di ciò che mi serviva     per esprimermi. Sono stati i critici ad attribuirmi all’espressionismo tedesco anche se io, direi “realismo esistenziale”.

-Qual è la sua opinione sulle sovvenzioni pubbliche all’arte?
Non ho idea con che criterio vengano attribuite. Comunque i fondi a disposizione della cultura in generale, sono sempre troppo pochi.

-Le dispiace doversi staccare da un pezzo che ha venduto?
Certamente,  è una mia creatura che se ne va.

-Si compera l’opera o si compera l’artista?
Si dovrebbe comprare l’opera per le emozioni che ti procura, ma purtroppo, spesso le motivazioni sono altre.

-Nell’arte non ci sono guide , come sa qual è la cosa successiva da fare?
E’ l’istinto a dettarmelo, sono stata sempre uno spirito libero, dipingo per me stessa, non sono mai stata succube del mercato e delle mode, da sempre porto avanti con costanza e tenacia la mia ricerca scavando nel profondo dell’animo umano nelle avversità della vita e nell’ingiustizie. La mia è senza volerlo una denuncia esistenziale che a volte diventa un grido di dolore davanti all’indifferenza e alla solitudine.


-Che ruolo hanno giocato nella sua traiettoria le figure del mercante, rappresentante, gallerista e intermedi in generale?
Figure fondamentali per me, in quanto non so parlare di soldi. Adesso stiamo attraversando un momento davvero critico ma in passato sono stata fortunata, ho trovato persone che hanno creduto in me indipendentemente dal loro guadagno.

-Che cosa consiglierebbe a chi inizia?
Di dipingere solo se spinto da una profonda carica emotiva, dipingere è un privilegio, è la fortuna di non sentirsi mai soli e di riempire i vuoti che avverti negli altri. Se lo fai per uno scopo economico, non lo fare.

DANIELA LOMBARDI PRESS OFFICE 339-4590927 0574-32853