Trento: triplicano gli pscofarmaci ai bambini della scuola primaria Stampa
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TrentoNews - Cronaca
Scritto da Administrator   
Sabato 05 Luglio 2014 19:42

Trento: triplicano gli pscofarmaci ai bambini della scuola primaria

Trento. La recente risposta dell’Assessora alla Salute e Solidarietà sociale ha rivelato dei dati sconvolgenti per quanto concerne gli psicofarmaci somministrati ai bambini della scuola elementare e un preoccupante trend per quanto riguarda gli adolescenti oltre i 16 anni di età. Il numero di bambini della scuola primaria trentina che assume psicofarmaci è quasi triplicato rispetto al 2011.
Secondo l’assessore i DSA e i loro effetti sull’apprendimento sono modificabili attraverso opportuni interventi mirati, con una didattica personalizzata e individualizzata che permette di raggiungere gli obiettivi di apprendimento normalmente previsti. Ma Bezzi si chiede: a che cosa si deve l’aumento del 200/300% del numero di bambini della scuola primaria sottoposti a trattamenti farmacologici? Purtroppo la risposta dell’assessore ci rassicura quanto a intenzioni ma ci preoccupa quanto a risultati concreti. “Ieri un papà di Bolzano ci ha raccontato che a suo figlio è stata diagnosticata una grave malattia psichiatrica presso il centro di neuropsichiatria infantile di Merano mentre un noto psichiatra di Padova lo ha trovato perfettamente sano. Com’è possibile che a Merano lo stesso bambino sia malato mentre a Padova è completamente sano? – si chiede Paolo Roat del Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani – In realtà abbiamo scoperto che Merano è ormai tristemente nota come la città con più bambini psichiatrizzati. Nel distretto sanitario di Merano è in atto una collaborazione particolarmente stretta tra la scuola e il Centro di Neuropsichiatria Infantile locale che utilizza una strategia particolarmente invasiva e aggressiva che ha portato a percentuali di bambini soggetti a terapia farmacologica molto superiori a quelli della Provincia di Trento e del resto d’Italia. Questo pericolo ora c’è anche a Trento. La legge provinciale n. 4/2008 che era stata approvata proprio in un’ottica di prevenzione di questa deriva scolastica non sta venendo implementata integralmente. Dobbiamo prevenire gli abusi di psicofarmaci sui bambini e i falsi positivi della legge sulla dislessia. Più di 6000 cittadini trentini hanno firmato per chiederci di proteggere i loro figli.”
Secondo Gabriella Maffioletti consigliere comunale di Trento: “La scuola trentina è ancora sana ed è formata da insegnanti dedicati e preparati. Gli insegnanti trentini sono stati accusati di non essere sufficientemente formati sui DSA e si chiede una maggiore competenza. In realtà la resistenza degli insegnanti viene dalla consapevolezza che si sta abbandonando la strada della didattica per avventurarsi sulla strada sanitaria con tutti gli svantaggi del caso. La scuola non è una clinica ma un luogo di apprendimento e gli insegnanti lo sanno bene. Alla base di questa deriva c’è la legge 170/2010 che secondo molti psicologi, pedagogisti ed educatori – primo tra tutti l’Istituto Nazionale di Pedagogia Familiare che ne evidenzia i molti punti oscuri e pericolosi – prescrive provvedimenti eccessivi e inadatti. La vivacità non è una malattia, le difficoltà con la scrittura e la lettura si superano con una migliore didattica. La possibilità di ovviare alla medicalizzazione della scuola e ai pericoli di utilizzi eccessivi di psicofarmaci sui bambini è insita nella stessa norma che prescrive adeguate attività di recupero didattico mirato. La scuola trentina ha una grossa professionalità e insegnanti competenti e dedicati, non perdiamo questo patrimonio.”
Secondo Bezzi: “Con questa mozione vorremmo serrare le fila e promuovere il diritto dei bambini all’apprendimento che è un diritto ben più elevato del semplice diritto allo studio: un diritto che se garantito pienamente contribuirà da solo a prevenire gli abusi di psicofarmaci sui bambini e i falsi positivi. Lavoriamo tutti insieme per raggiungere questo obiettivo.”