Serrara: Letale l’assenza di un’idonea messa a terra ! Stampa
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SerraraNews - Cronaca
Scritto da Ida Trofa   
Domenica 15 Luglio 2007 16:51

Serrara: Letale l’assenza di un’idonea messa a terra !

Tragedia a Sant’Angelo: sotto accusa il pubblico impianto
Per gli addetti ai lavori se i sistemi di sicurezza fossero stati inseriti al momento dell’incidente sarebbero entrati in funzione. Quando Alessio Ucciero è rimasto folgorato la corrente non è staccata ne ha dato segni di calo.

La lampada Killer ritenuta di tipo amagnetico da progettista Pino Barbieri avrebbe trasmesso la sua scossa mortale attraverso i serraggi . Avanza la polemica e serpeggiano agghiaccianti ipotesi in attesa delle perizie. Di che entità e come è avvenuto il rifacimento dei punti luce. La comparazione tra vecchio e nuovo evidenzia il solo cambio della calotta superiore È andato avanti anche per tutto il pomeriggio di ieri l’esame autoptico sul corpo del piccolo Alessio Ucciero ucciso da una scossa elettrica sull’istmo di Sant’Angelo. Il corpo del bambino resta dunque ancora al Policlinico di Napoli dove insieme ai familiari è rimasto l'assessore di Portici Alessandro Pacilli. I funerali saranno celebrati giovedì 19 alle 12.00 nella parrocchia dei Ferrovieri in via San Cristofaro, a pochi metri dall'abitazione della famiglia listata a lutto.
Per lo stesso giorno a Serrara Fontana è già stato fissato il lutto cittadino e alle 18.30 sarà celebrata una Santa Messa in memoria di Alessio a Sant’Angelo, la terra che l’aveva visto spensierato e felice la terra dove ha trovato la morte.
Intanto incalza la polemica sulla lentezza dei soccorsi ma soprattutto sulla tenuta e sullo stato di manutenzione dell’impianto. Gli inquirenti e su tutti  il sostituto procuratore Marra ora indagano e vogliono far luce su chi come e quando ha realizzato l’impianto e soprattutto su chi e secondo quali scadenze temporali ha effettuata la manutenzione delle lampade a terra. Il Codacons chiede la rimozione dei punti luce.
"Tutte le lampade da terra del borgo teatro dell'incidente devono essere disattivate e rimosse o, in alternativa, deve essere impedito l'accesso dei cittadini al borgo stesso”. La magistratura dovrà accertare anche questo particolare, e verificare se vi siano responsabilità e omissioni. Per gli addetti ai lavori qualcosa di anomalo e grave è successo. Di sicuro se fossero stati installati o presenti sistemi di scurezza questi sarebbero entrati in funzione… prova evidente che gli stessi quanto meno non erano in funzione, se non addirittura non installati. Per il progettista Pino Barbieri che ha curato anche la fase di rifacimento del 2004 con l’installazione di lampade a scomparsa, al posto di quelle in rilievo troppo ingombranti “ I punti luce sono realizzati in materiale amagnetico e dunque non conduttore, se pure si fossero avute dispersioni o malfunzionamenti l’utente avrebbe potuto tutto al più avvertire un lieve fastidio non certamente rimanere vittima di una scossa folgorante”. Eppure!. Ancora  è stato lo stesso architetto a certificare nel marzo 2004  la regolare esecuzione dei lavori della ditta Elettropiù srl di Ischia, dunque tutto questo impianto ultra sicuro quale insidia nascondeva, quale messa in opera al risparmio è stata causa di questa tragedia la cui ampiezza è impossibile descrivere a parole. Come dice il progettista le lampade erano sicure, ma tali dispositivi sono idonei per zone di mare dove il contatto con l’acqua è praticamente costante? Un impianto pubblico del genere era compatibile nel complesso e con tali dispositivi senza messa a terra? Pensare ai 12V delle piscine da bagno per intenderci è improponibile nelle aree comunali. Intanto l'attenzione, in queste ore, è puntata sulla ditta che effettuava la manutenzione. Ufficialmente il nome dell'azienda investita dell’incarico non è stato reso noto, forse perché era più di un anno che l’impianto non era stato manutenuto. In precedenza  era stata una ditta locale facente capo a Salvatore Buono che di volta in volta, nel momento in cui venivano segnalati gli interventi nel comune si prodigava per eseguire il lavoro. Da criminali, agghiacciante l’ipotesi palesata per giustificare la fuga di corrente: I sistemi di sicurezza erano stati anche qui disinpiantati per evitare i continui abbassamenti di tensione ed i continui sbalzi che avrebbero potuto lasciare l’istmo al Buio!
Quasi con certezza sembra che il bambino con la pedata di ridotte dimensioni sia venuto a contatto con la corrente attraverso i serraggi della lampada a copertura amagnetica e dunque in fibra plastica, ma evidentemente incompatibile con i luoghi in questione o “male installata” con una vite probabilmente finita erroneamente nel conduttore. Infatti comparando la vecchia lampada con quella dove è avvenuto l’incidente si vede chiaramente anche all’occhio di un non esperto che i lavori di rifacimento hanno interessato solo la copertura superiore, ovvero si è tolta quella grande ed ingombrante dove le viti erano interne e non raggiungibili con il giravite e sono stati applicati coperchi non conduttori e a scomparsa, dove si nota sempre dalla foto una ghiera esterna evidentemente corrosa da agenti esterni, come potrebbe essere la salsedine e la vite a stella in rilievo. Le lampade in questione pare siano di tipo IP55, come in tali impianti prevede la normativa, e dotata in realtà solo di fase e neutro e dunque non dispone della messa a terra, il famoso filo giallo verde, che avrebbe probabilmente salvato la vita al piccolo. Tutti gli impianti pubblici affinché funzioni correntemente sono esenti da protezione, sono di tipo “rigido” per evitare i continui scatti in caso di problemi di diverso genere per i lampioni ad esempio sono previsti dispositivi di salvataggio singoli, mentre nella fattispecie dei punti a terra non vi sono previsioni del genere. Infatti al momento dell’incidente quando Alessio è praticamente stato fulminato la corrente non è saltata ne ha mostrato segni di caduta di tensione.
In sintesi il dato allarmante è la pressoché totale leggerezza con cui l’ente locale ha messo in essere sia l’opera pubblica sia le attività di manutenzione previste, infatti dai fatti e dalla tragedia si evince che il collaudo era avvenuto sulla carta, cioè tenendo conto delle disposizioni ma non della logica dei luoghi, dunque non in pratica e che in sostanza la ristrutturazione delle luminarie era consistita nel semplice cambio del coperchio come si nota comparando le lampade a bordo passerella di accesso all’istmo e quelle presenti sulla stradina dove è morto Alessio Ucciero. Ancora un incognita resta aperta: forse l’impianto pubblico rifornisce anche la zona diportistica con il famoso sistema rigido senza messa a terra? Perché la notte dell’incidente gli impianti che forniscono le imbarcazioni erano anch’essi staccati insieme alle dotazioni Killer? Sulla questione presidio sanitario poi l'amministrazione, per bocca attraverso l'assessore Gennaro Iacono ha fatto sapere che "l'Asl è stata più volte sollecitata dall'amministrazione comunale per un presidio di guardia medica ma che non ci sono state risposte". E a quanto pare non ci saranno risposte neppure sul perché una località di tale portata e con un tale target turistico e di utenza sia stata tenuta in una tale condizione di scarsa sicurezza da chi  pensato di renderla fascinosa e chic con la luce da terra senza curarsi di chi si reca in zona per godere del mare e dell’acqua… la funzionalità e la sicurezza orami è sempre più un optional.

Ultimo aggiornamento Domenica 07 Aprile 2013 11:42