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Reggio-EmiliaNews - Attualita'
Scritto da Il Consigliere regionale Dott. Fabio Filippi   
Sabato 28 Settembre 2013 15:39

Reggio-Emilia: Barilla difende la famiglia tradizionale

Il mio collega Franco Grillini, persona che stimo ma che ha idee esattamente opposte alle mie, può dire quello che vuole, mentre gli altri devono tacere e se parlano vengono classificati come dei razzisti.
Razzista per me è Grillini e tutti coloro che stravedono solo per i gay, lodano ogni loro presa di posizione come oro colato e spara sempre ad alzo zero contro la famiglia e contro chi la difende.

Questa primavera al teatro regio di Parma ho avuto l’onore partecipato all’anniversario del centesimo anno della nascita di Barilla, un industriale che ha segnato un’epoca.
Il manager Guido Barilla, uno dei più grandi industriali che operano in Italia, nel corso di una intervista radiofonica, ha dichiarato: “Non farei mai uno spot con una famiglia omosessuale. Non per mancanza di rispetto, ma perché non la penso come loro; la nostra è una famiglia classica dove la donna ha un ruolo fondamentale. Abbiamo un concetto differente rispetto alla famiglia gay. Per noi il concetto di famiglia sacrale rimane un valore fondamentale dell’azienda”.
Plaudo a Guido Barilla per aver difeso, con grande coraggio e dignità, la famiglia tradizionale, anche nella comunicazione pubblicitaria. Ormai sono rimasti in pochi difendere la famiglia dall’arrogante ed esibizionistica campagna di comunicazione messa in campo dalla lobby dei gay. Barilla non si deve scusare chi ha detto una cosa logica e naturale, ossia che l’unica famiglia contemplata dalla Costituzione italiana è quella fondata sul matrimonio fra persone di sesso diverso.
In questi giorni si è vaneggiato sul fatto che la donna che “serve a tavola” sarebbe una sorta di minus, un essere inferiore, come ha lasciato intendere la Presidente della Camera Boldrini; una comunista che forse sogna il ritorno alla Comune di Parigi ed alla soppressione della famiglia. “Mia moglie ha dichiarato: servo in tavola e sono felice”.
La consigliera Liana Barbati, una reduce di Di Pietro, ha perso invece una buona occasione per tacere: ha infatti messo sullo stesso piano la difesa della famiglia tradizionale con il razzismo ed ha fatto sfoggio di un’acredine e di un fanatismo ideologico contro l’industria Barilla e pro gay, degno di miglior causa e comunque frutto di opportunismo politico inaccettabile. Pur rispettando le scelte sessuali ed i comportamenti conseguenti di ognuno, non è accettabile l’arroganza di chi pretende di imporre i valori gay come universali ed indiscutibili. Ecco perché è importante la presa di posizione di un’industria che da cent’anni lavora  a favore dei valori tradizionali e della famiglia,
Fabio FILIPPi
Reggio Emilia, 28 sett. 2013

 

Ultimo aggiornamento Martedì 01 Ottobre 2013 15:40