Spira forte il vento del cambiamento

Nonostante l’aumento dell’astensionismo
Indubbiamente il terremoto, verificatosi con i risultati dell’ultima tornata elettorale, che praticamente ha spazzato via tutta la vecchia partitocrazia lasciando in piedi solo quelle forze partitiche nuove lascia ben sperare per il futuro dell’intera Italia.

Un cambiamento resosi necessario soprattutto per riaffermare la nostra credibilità politica nel panorama internazionale. Adesso si può iniziare a ragionare seriamente su quale futuro politico si prospetta per il nostro paese. Indubbiamente c’è ancora tantissimo da fare per vincere lo scetticismo della stragrande maggioranza del popolo, ma possiamo affermare che si sono gettate le basi perché si apra una nuova stagione nella gestione della cosa pubblica. Le affermazioni di Pisapia a Milano e De Magistris a Napoli da un lato e, soprattutto, la riconferma di De Luca a Salerno e ancora di più la sconfitta della Lega nella sua roccaforte danno molto di più di una speranza al possibile cambiamento e rinnovamento della nostra classe politica. Non hanno perso solo la Lega e Berlusconi, ha perso anche il vecchio Pd sonoramente sconfitto dal nuovo che avanza al suo interno. Perché prima De Luca e poi Pisapia, De Magistris e il giovane sardo Zedda rappresentano chiare espressioni della protesta interna all’antico modo di gestire la politica della sinistra. Buona l’affermazione del Terzo Polo soprattutto a Napoli dove diventa determinante fra 14 giorni al ballottaggio fra Lettieri e Cosentino da un alto e De Magistris e tutta la sinistra unita dall’altro. Quindi una sonora sconfitta per tutto il vecchio modo di interpretare la politica da parte dei vecchi partiti che si sono allontanati sempre di più dai reali bisogni della gente perdendo completamente il contatto con loro. Una speranza per i tanti disaffezionati che potranno ritornare ad avere fiducia in un possibile cambiamento.