Italia: Politica e politici falliti Stampa
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ItaliaNews - Politica
Scritto da Peppe D'Ambra   
Venerdì 08 Ottobre 2010 17:11

Italia: Politica e politici falliti

Lo spettacolo a cui stiamo assistendo in questi mesi che vede come protagonisti i rappresentanti politici della maggior parte degli schieramenti presenti nel panorama politico nazionale e locale, con passaggi da uno schieramento all’altro in grande allegria, la dice lunga non solo sulla moralità, ma soprattutto sulla ideologia di costoro. Dal più piccolo Comune italiano al Parlamento non si contano più i cambi di casacca.

Sono stato un militante attivo del Partito Radicale dal 1975, quando a Napoli nella sede di Via Portalba a piazza Dante demmo vita al movimento radicale napoletano. Sono cresciuto e mi sono formato politicamente con i digiuni e le battaglie di civiltà e libertarie di Pannella. Ho dentro di me ancora quei valori che hanno caratterizzato quel periodo della mia vita e difficilmente penso derogherò mai da loro. Questa citazione serve esclusivamente per capire o meglio tentare di far capire che se non si sono vissuti certi modi di interpretare l’impegno pubblico e civile difficilmente si sarà fedele a qualche ideale. La scomparsa delle sezioni di partito in cui si creavano i presupposti: - per la individuazione delle nuove classi politiche; per la formazione politica e ideologica degli iscritti le cause principali del degrado in cui sono caduti la maggior parte dei rappresentanti politici presenti in tutte le Istituzioni. Oggi l’appartenenza partitica non si sceglie più in base alla propria ideologia, lo si fa solo ed esclusivamente in base ai privilegi e al potere personale che si riesce ad ottenere in cambio. Nelle Amministrazioni locali poi non si riesce a capire più quale è l’ideologia partitocratrica presente e predominante, tante sono le convivenze strane presenti nelle maggioranze che amministrano gli enti pubblici da quelli comunali a quelli sovracomunali. Il povero cittadino che va ancora a votare e che magari ha votato tizio candidatosi come rappresentante della sinistra, dopo poco se lo trova rappresentante magari in maggioranza in una coalizione di destra. Alla base di tutto ciò ripeto c’è propria la mancanza di una ideologia politica in questi soggetti che riescono a fare politica o per amicizia o perché hanno parecchi soldi da investire. Infatti queste due ultime caratteristiche vengono preferite a qualsiasi altra qualità. La professionalità, la preparazione e, soprattutto, l’onestà intellettuale sono peculiarità che non servono più, anzi funzionano da deterrente, l’unica cosa che conta è soltanto la garanzia di non dire mai no al capo, abbassare la testa anche sulle tesi più assurde e adeguarsi ai voleri, del gran capo. Certo è che nella tanto vituperata cosiddetta prima Repubblica accadeva di tutto e di più, ma quello che stiamo registrando con questa classe politica era davvero inimmaginabile quando si presentò per sostituire quella precedente. Anche per questa ragione l’unico partito a far registrare continue vittorie è solo il partito dei non votanti.      

Ultimo aggiornamento Domenica 26 Agosto 2012 07:30