Benvenuti al Sud, un film da applaudire Stampa
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ItaliaNews - Intrattenimento
Scritto da Achille Della Ragione   
Venerdì 15 Ottobre 2010 20:01

 Benvenuti al Sud, un film da applaudire

Da tempo non si vedevano file e resse per assistere ad un film italiano, ma nell’ultimo fine settimana, Benvenuti al Sud, commedia gradevole dal contenuto nazional popolare, ha surclassato anche il divino Di Caprio, relegando, con quattro milioni di incasso, Inception al secondo posto.

La pellicola diverte prendendo in giro secolari pregiudizi e luoghi comuni, che dividono il nord ed il sud dell’Italia, con una trama scorrevole, priva di inutili volgarità, facendo rivivere il cinema turistico degli anni Cinquanta, che raccontava una penisola soleggiata e rasserenante con piccole storie e tranquilli protagonisti.
Alberto(Bisio), piccolo borghese, tutto gorgonzola, tradizioni lombarde e villetta a schiera immersa nelle nebbie padane, è direttore di un piccolo ufficio postale vicino Milano e per essersi finto invalido allo scopo di  ottenere una promozione, viene punito con un trasferimento a San Marco di Castellabate nel Cilento, cittadina che, secondo i leghisti è popolata solo da scansafatiche e delinquenti.
Nasce così la storia, infarcita di cliché legati all’immaginario caro a Bossi: caldo africano, miseria, camorra, sporcizia, mammismo esasperato e ricerca del posto fisso. Segue una descrizione frivola e disincantata di piccole manie e antiche consuetudini, mentre vengono disegnati personaggi eccentrici, ma latori di una profonda umanità.
Ad Alberto si contrappone Matteo(Siani) finalmente interprete maturo, dopo aver  abbandonato il suo ruolo di pedissequo imitatore di Troisi, il quale riesce a convincere il suo superiore che il meridione non è soltanto morti ammazzati e spazzatura, ma anche e principalmente, storia, cultura e bellezze naturali, delle quali il Cilento è una sintesi felice.
Molti panorami, tra mari cristallini e tramonti struggenti sono stati realizzati ad Acciaroli, la cittadina che il sindaco Vassallo, cercava di difendere dagli attacchi dell’abusivismo edilizio, pagando il suo coraggio con la vita.
A lui ed alla sua determinazione il film è dedicato, alla faccia di Bossi e di tutti gli altri seminatori di odio e di discordie, in un’Italia sempre più lontana dall’ideale unitario del quale ricorre a breve un sofferto anniversario.
Achille della Ragione