Italia: A tu per tu con Luca Cafaro, autore de “La forza de la fede” Stampa
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ItaliaNews - Eventi
Scritto da Daniela Lombardi   
Lunedì 14 Ottobre 2013 18:23

Italia: A tu per tu con Luca Cafaro, autore de “La forza de la fede”

La forza della fede
di Luca Cafaro
Editore: Neftasia

Cosa le ha principalmente dato l’ispirazione per la scrittura di questo libro?
La prima volta che visitai la cattedrale di Otranto, ero poco più di un bambino, fui subito attratto e al tempo stesso ammaliato nell’osservare le teche che racchiudevano i resti dei Beati Martiri. Osservare tutte quelle ossa mi fece rivivere il dolore che il 14 agosto del 1480 provò la città. Nello scrivere questo romanzo volevo far conoscere al popolo italiano una delle tante tragedie che ha vissuto il nostro Paese, perché, se è vero che la storia ci insegna a non ripetere i nostri errori, dobbiamo, perciò, non dimenticare chi ha sacrificato la vita per un domani migliore!

Quando ha scritto il suo primo libro e perché?

Ho scritto il mio primo romanzo nel 2006, Un sogno chiamato libertà.
Sono molto attratto dai misteri e leggende che circondano la nostra esistenza, che rapiscono la nostra curiosità sull’ignoto. Uno di questi misteri è senza dubbio il segreto dei Cavalieri Templari e delle leggende che si narrano su tale ordine.
In un certo senso questi due romanzi, Un sogno chiamato libertà e La forza della fede, possono essere considerati collegati poiché trattano dell’Ordine dei Cavalieri del Tempio, ma vivono di una loro storia a sé.

Cosa si aspetta dall’editore?

Che sia più presente nella diffusione dell’opera, che s’impegni nel cercare di farla entrare nelle librerie, che dedichi più risorse nella struttura del testo affiancandomi un editor!

C'è un collegamento particolare tra lei ed il personaggio del racconto o é solo frutto della sua immaginazione?

In tutti i personaggi che animano i miei romanzi c’è qualcosa di me, perché anche se sono frutto della mia fantasia do a loro il potere di far conosce agli altri alcuni dei miei pensieri sui diversi temi della vita o su problematiche che spesso viviamo nel nostro inconscio.

In che situazione ama scrivere i suoi libri?
Devo essere assolutamente da solo e in silenzio! Quando scrivo la mia mente si assenta totalmente dalla vita reale e la lascio libera di viaggiare senza una meta precisa.

Di notte di giorno, in una stanza particolare, in un momento particolare della sua giornata, in viaggio?

Preferisco la mattina perché ho la mente riposata e lucida, però devo anche tener conto di tutti i miei impegni, e ne ho tanti, perciò cerco di ritagliarmi uno spazio tra il mattino e il pomeriggio. Comunque rigorosamente a casa, proprio perché ho bisogno di essere sereno e lasciare la mia mente libera di vagare. 
In viaggio assolutamente no, anzi quello è uno dei momenti dove una nuova avventura intriga la mia fantasia.

Per descrivere i personaggi a chi si è riferito nella vita reale? Esiste o è frutto della sua fantasia?

Alcuni dei miei personaggi sono effettivamente esistiti anche perché i miei racconti percorrono avvenimenti realmente accaduti. Per tutti gli altri sono frutto della mia fantasia.

Se è frutta della sua fantasia, come li costruisce i discorsi ed i comportamenti di qualcuno che non è mai esistito, si appoggia a qualche suo frammento di razionalità?

I personaggi di fantasia che vivono nei miei racconti sono costruiti in base al pensiero che devono esprimere, e in un certo senso sono parte della mia personalità.

Il luogo dove si svolge la storia è determinante?
Può esserlo qualora la storia sia ambientata in un determinato periodo storico che fa riferimento a un avvenimento realmente accaduto, come lo è stato per il romanzo La forza della fede.
Però, ad esempio, ho già in cantiere due idee per nuovi romanzi e per una di queste il luogo non sarà fondamentale mentre per l’altra sarà il punto di partenza!
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