Ischia: Tra i seggi due candidati indigeni Stampa
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IschiaNews - Politica
Scritto da Ida Trofa   
Giovedì 11 Giugno 2009 12:22

Ischia: Tra i seggi due candidati indigeni

Elezioni provinciali 2009 ad Ischia e Procida: il collegio tiene la ribalta
Tra strane analogie ed emorragie di voti cade il mito del bipolarismo e cadono gli le aspirazioni degli aspiranti accasatisi con le listine. Troppi esponenti di destra e di “manca” finisco per favorire i big nostrani di ambio gli schieramenti.

Il riconoscimento a Santo Patrono, non’ è un rapporto strettamente collegato fra divinità e anima cristiana, ma è un atto postumo che discende dalla volontà e dal “sentire” di un mondo, dell’animo di un intero tessuto sociale cattolico appartenente a quel luogo. Nella nostra comunità diocesana, l’attribuzione di tale culto appartiene ai santi che si venerano nei comuni di Lacco Ameno e Ischia, siglando di fatto un particolare rapporto senza mezzi termini fra il comune più grande e capoluogo dell’isola e di quello più piccolo.
Fatalità o coincidenza le ultime elezioni provinciali nel nostro collegio, hanno avuto un parametro di riferimento, senza mezzi termini o grandi sorprese nei vari candidati dei partitini espressi dalle varie municipalità, quasi al pari dei santi Patroni Restituta e Giovan Giuseppe. Qualcuno tra Forio e Casamicciola pensando ai fasti politici di un tempo dice che la vacca è finita sopra il bue, eppure al di là dell’aspetto soggettivo che riguarda i vari partecipanti alla competizione elettorale l’elezione di De Siano e Ferrandino, è sicuramente la condizione migliore che l’elettorato insulare da tempo si aspettava. Entrambi, alla capacità di corridori e candidati di razza, hanno saputo aggiungere il favore e la deriva determinata dalla possente spinta dei colossi politici che li hanno sostenuto, cosicché il loro più che un successo politico e personale è un rapporto alla sconfitta degli altri, ma non’è un successo di se stessi, mentre la restante espressione isolana ha subito la sostanziale emorragia di suffragi che ha caratterizzato il voto di Garofani, falci e martelli. Va sottolineato il dato “Gennaro Savio”, candidato per il Partito Comunista Italiano Marxista-Leninista alla carica di Consigliere provinciale di Napoli nel collegio di Ischia e Procida dove, assieme al candidato Presidente Domenico Savio, ha ottenuto oltre il 2% dei voti validi ad Ischia e Procida. Nella Provincia di Napoli il Partito Comunista Italiano Marxista-Leninista ha raccolto7884 voti, pari allo 0,56%. Un ottimo risultato se si pensa che appena un anno fa il PCIML raccolse più o meno lo stesso numero di voti in tutta la regione Campania in occasione delle elezioni politiche del 2008. Inoltre, su ben 14 candidati alla carica di Presidente della Provincia di Napoli, Domenico Savio al momento si è definitivamente attestato al quinto posto tra i candidati più votati.
Ischia e Procida è ora, alla provincia e in regione con lo scatto di seggio per Muro,  rappresentata in condizione bipartisan, con un esponente alla destra di governo e l’altro alla sinistra con l’opposizione. Terminate, infatti, nella notte tra lunedi e martedì le operazioni di scrutinio, Luigi Cesaro, candidato alla presidenza della Provincia di Napoli del Pdl, risulta eletto con 809.349 voti, con una percentuale del 58,28%. Il suo avversario del centrosinistra, Luigi Nicolais (Pd), ha ottenuto 488.616 voti (35,18%). Ottiene 7884 voti, pari allo 0,56% Domenico Savio del PCIML. Il nostro collegio delle isole di Ischia e Procida sarà rappresentate nel prossimo consiglio provinciale da due consiglieri, uno di maggioranza ed uno di opposizione:Domenico De Siano che ha ottenuto 11.573 (pari al 34,2%) e Giosi Ferrandino con 9352 (pari al 27,64%). E, come dicevamo, per effetto dello scorrimento, con l’elezione di Enzo Rivellini al parlamento europeo, si libera il seggio in regione Campania per il procidano Luigi Muro.
Alla fine dunque la massiccia presenza di candidati a destra soprattutto ma anche a manca finiscono per favorire i big nostrani consentendo comunque all’isola di restare o di riprendere se preferite la ribalta politica d’oltre mare.
Tornando poi ai Santi patroni val bene la pena di ricordare che una legislatura, nella migliore delle ipotesi, dura appena cinque anni e non un’eternità, come chi è in odore di santità e di questo il popolo ne terrà conto.

Ultimo aggiornamento Giovedì 25 Aprile 2013 11:39