Barche troppo vicine: i bagnanti scappano Stampa
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LaccoNews - Cronaca
Scritto da Ida Trofa   
Lunedì 15 Giugno 2009 07:35

Barche troppo vicine: i bagnanti scappano

Il porto sulla spiaggia
Problemi per la spiaggia del Fungo a Corso Angelo Rizzoli. Le imbarcazioni a motore inquinano e minacciano la sicurezza delle persone. Numerose le segnalazioni alla Guardia Costiera.
Altrove, ad Olbia, Rimini, Riccione la guardia costiera multa i diportisti.
che ormeggiando le loro imbarcazioni a poche decine di metri dalle spiagge. La loro condotta crea una situazione di grave pericolo per la vita dei bagnanti.

A Lacco Ameno invece sul Corso Angelo Rizzoli dinanzi al Fungo, l’espansione costante del porto turistico sta facendo morire la spiaggia minacciando bagnati ed operatori balneari alle prese con la fuga di turisti e residenti spaventati dall’inquinamento e dalla massiccia presenza d’imbarcazioni troppo vicine alla riva. Inutili le segnalazioni e le richieste di provvedere e far si che le zone di ormeggio si spostino verso l’esterno della scogliera. I natanti, Yacht e maxi Yacth attraccano sino al limite delle boe arrecando grave nocumento alle persone. Nafta, detersivo per lavare il battello, spurghi e quant’altro vengono scaricati in acqua sin dalle prime ore del mattino portando l’acqua al limite della balneabilità con buon pace delle autorità che pure dovrebbero avere l’occhio vigile sulla sicurezza, l’incolumità e la salute pubblica. Il concessionario del Bagno Franco, Ciro Alvi, ha segnalato il caso evidenziandoci che il suo lavoro già fortemente colpito dalla crisi «è praticamente ridotto all’osso per la costante presenza delle barche a riva che fanno scappare la gente. Buttano di tutto in acqua raccontandoci la storiella che è biodegradabile. Ma qui la gente si ammala. Se non dobbiamo più lavorare che paghiamo a fare gli oneri di concessione. Io tornerò a segnalare il caso in Capitaneria sperando che non facciano orecchie da mercante». Una promiscuità pericolosa ed inaccettabile che pone l’accento sulla necessità di regolamentare il settore ponendo un confine netto e demarcato tra le zone balneari ed i porti soprattutto per la scurezza dell’utenza perché la salute pubblica non diventi una questione di polemica sterile e fine a se stessa."L'igiene diffusa, la sicurezza per gli utenti dei servizi resi, nonché la qualità dell'ambiente e della vita non sono argomenti di polemica politica fine a se stessa, né possono essere trattate come materie riservate agli addetti ai lavori, lasciando ai cittadini il ruolo passivo di semplici spettatori."- Recita uno dei documenti redatti dai responsabili del Progetto Integrato a Tutela dei Diritti eppure in tanti mostrano di avere conoscenza ne riguardo.