Modena: Cimice asiatica, le misure per affrontare l'emergenza Stampa
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ModenaNews - Cronaca
Scritto da Ufficio stampa Gruppo PD   
Giovedì 03 Settembre 2015 08:59

Modena: Cimice asiatica, le misure per affrontare l'emergenza

I consiglieri modenesi Boschini, Sabattini e Serri “La Regione a supporto degli agricoltori. Richiesto al Governo l'utilizzo di antagonisti naturali”
Grande attenzione sulla presenza, anche in Emilia-Romagna, della “cimice asiatica”, una specie invasiva in grado di produrre danni alle produzioni agricole (alberi da frutto in particolare) e alle piante ornamentali. Halyomorpha halys (questo il nome scientifico dell’insetto) è stata segnalata per la prima volta in Emilia-Romagna nel 2012, ma solo durante l’estate 2015 è cresciuta in modo esponenziale, causando danni alla produzione agricola soprattutto nel Modenese. La sua presenza è stata attestata anche in provincia di Reggio Emilia e di Bologna. Altri focolai sono stati riscontrati in Lombardia e in Piemonte. L’insetto si presenta di colore marmorizzato grigio-marrone ed è lungo tra i 12 e i 17 millimetri. “Oltre al monitoraggio – puntualizzano i consiglieri regionali -, la Regione sta supportando gli agricoltori, che rischiano significativi danni economici, nell’individuare le più efficaci misure di contrasto; inoltre l’Assessora Caselli ha tempestivamente provveduto a scrivere ai ministri delle Politiche agricole Martina e dell’Ambiente Galletti, per valutare anche azioni a livello nazionale, tra cui la possibilità di introdurre un antagonista naturale”.
Prevenzione quindi, ma anche informazione. “La Regione infatti – proseguono i consiglieri modenesi - ha provveduto a predisporre un depliant informativo per i cittadini”.
Per fronteggiare questa nuova emergenza, il Servizio fitosanitario regionale ha già concesso alcune deroghe per poter impiegare, nel rispetto dei disciplinari di produzione integrata e dunque dell’ambiente e della salute dei consumatori, prodotti dotati di una adeguata attività nei confronti della cimice asiatica. E’ inoltre in corso uno studio dell’Università di Modena e Reggio, dei Consorzi fitosanitari regionali e del Servizio fitosanitario dell’Emilia-Romagna per individuare strategie di controllo sostenibile che vadano oltre la fase tampone iniziale.
Va precisato che l’insetto non punge, non trasmette malattie né all’uomo né agli animali e il fastidio che può provocare alla cittadinanza è rappresentato, oltre che dal caratteristico odore, dalla sua abitudine ad aggregarsi in grandi numeri all’interno delle strutture anche residenziali, limitrofe alle zone colpite.
Ufficio stampa Gruppo PD
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