Modena: Sanita' Modena. Boschini e Serri (PD): in cardiologia policlinico venuto alla luce meccanismo distorto, regione intervenga Stampa
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ModenaNews - Cronaca
Scritto da Online Information   
Venerdì 17 Aprile 2015 09:45

Modena: Sanita' Modena. Boschini e Serri (PD): in cardiologia policlinico venuto alla luce meccanismo distorto, regione intervenga

Il "meccanismo distorto", scoperto nel 2012, di gestione della ricerca scientifica e della pratica medica all’interno dell’unità di Cardiologia del Policlinico di Modena, di cui si sono occupati i media anche negli ultimi giorni, è oggetto di un’interrogazione presentata da Giuseppe Boschini, primo firmatario, Luca Sabattini e Luciana Serri (Pd).
Le indagini, ricordano i consiglieri, hanno messo pubblicamente in luce, oa con conferme anche in sede giudiziaria, “un meccanismo distorto che, invece di porre il paziente al centro del sistema, vi poneva interessi particolari, esponendo i cittadini a subire, spesso inconsapevolmente, pratiche cliniche e di ricerca non corrette o non autorizzate”.

In tale sistema, sottolineano i democratici, “avevano particolare rilevanza associazioni di promozione della ricerca o dedite alla raccolta fondi che, utilizzate in modo strumentale e non corretto, erano diventate un mezzo attraverso cui azioni improprie sotto il profilo della ricerca e della attività terapeutica finivano per andare a vantaggio privato di personale medico e docente”.
La figura che ha diretto l’Unità di Cardiologia del Policlinico ed è coinvolta nella vicenda, rimarcano gli esponenti Pd, “risulta a tutt’oggi confermata dall’Università in incarichi didattici, malgrado non possa svolgere la contestuale attività clinica nel reparto, fondamentale per la qualità dell’insegnamento”.
Boschini, Sabattini e Serri, pertanto, chiedono “quali azioni sono state disposte o saranno disposte dalla Regione e dalle Aziende sanitarie e ospedaliere allo scopo di prevenire il ripetersi di casi simili”, ad esempio “curando l’applicazione del nuovo Codice di comportamento dei dipendenti pubblici che regolamenta la raccolta, la gestione e il trattamento delle informazioni in merito a possibili conflitti di interesse da parte del personale medico e di ricerca nelle aziende ospedaliero-universitarie”. I consiglieri domandano inoltre “se possano essere applicabili disposizioni sul modello del 'Physician payments sunshine act' americano, in base al quale le transazioni finanziarie, in denaro o in natura, tra un medico o gruppo di medici e uno o più produttori di farmaci o di altri prodotti sanitari devono essere notificate e inserite in uno speciale registro pubblico accessibile” e “se si consideri opportuna la permanenza nell’ambito dell’attività didattica universitaria di un docente condannato in primo grado per fatti attinenti sperimentazioni farmacologiche e di dispositivi medici senza adeguata registrazione e autorizzazione, in considerazione del fatto che la condanna dispone l’interdizione per cinque anni dai pubblici uffici”. Gli esponenti del Pd desiderano infine sapere anche dall'esecutivo “quali azioni potrebbero essere opportune o attivabili, allo scopo di evitare che i futuri professionisti del sistema sanitario siano formati nella nostra regione da persone condannate per reati influenti sulla loro credibilità scientifica e professionale”, “quali azioni sono in essere o previste in regione per la formazione del personale ai temi dell’etica professionale, della deontologia, dell’esercizio delle professioni sanitarie e della ricerca e sperimentazione medico-scientifica” e “quali azioni possono essere intraprese per rassicurare la cittadinanza in merito alla correttezza e trasparenza dei meccanismi di selezione del personale direttivo medico-sanitario”.
(lg)
Prot. N. 677/2015
Data 17/04/2015

Modena: Terremoto. Moduli temporanei abitativi, Sensoli-Gibertoni (M5S): sostenere costi energetici attraverso il fondo per la ricostruzione


“Sostenere i costi dei maggiori consumi elettrici dei moduli temporanei abitativi (Map) in dotazione alle popolazioni colpite dal sisma del maggio 2012 attraverso l’impiego delle risorse già stanziate nell’ambito del fondo per la ricostruzione”. A chiederlo in un’interrogazione alla Giunta sono Raffaella Sensoli (prima firmataria) e Giulia Gibertoni del Movimento 5 stelle.
Già in un precedente atto il gruppo M5s, ricordano le consigliere, chiedeva alla Giunta di “assoggettare le famiglie ospitate nei Map a un contributo pari alla spesa energetica media che sostenevano nelle loro abitazioni nel periodo precedente al sisma, facendosi carico della differenza, tenuto conto che i maggiori costi sono derivati dalla inadeguatezza dei moduli: conseguenze ovvie- sottolineano- della scelta fatta di acquistare moduli in classe energetica G, quella maggiormente energivora. In questo contesto, pur in presenza delle agevolazioni tariffarie, sono centinaia le bollette elettriche che hanno importi che vanno dai 1.500 ad oltre 3.000 euro annui, creando di fatto un peso economico insostenibile, un forte disagio e spesso l’impossibilità ad adempiere al loro pagamento”.
“La Giunta regionale- concludono Sensoli e Gibertoni- ha utilizzato, per il sostegno agli assegnatari con difficoltà socio-economiche tali da non consentire loro di sostenere per intero gli oneri dovuti per le utenze, misure quali il prestito d’onore, che comporta la restituzione della somma data a sostegno”.
(cr)
Prot. N. 680/2015
Data 17/04/2015

Modena: Sanita' Modena. Ospedali Carpi, Gibertoni (M5S) chiede dettaglio costi delle 10 sale operatorie e del nuovo reparto di oncologia


La ristrutturazione e il funzionamento dell’ospedale di Carpi (Mo) sono al centro di un’interrogazione presentata da Giulia Gibertoni (M5s).
In merito alle sale operatorie, spiega la consigliera, “non ci si capacita della scelta di dotare l’ospedale di Carpi di ben 10 sale operatorie, di cui 6 sale completamente rinnovate, grazie ai fondi del Commissario straordinario per la ricostruzione, e 4 costruite ex novo, per un costo di oltre 3 milioni di euro”. Peraltro, le 4 nuove sale operatorie, dopo una serie di innumerevoli problemi, “solo oggi sono finalmente tutte in funzione, anche se non sembra sia stato ancora prodotto il certificato di collaudo”. Inoltre, “pare che siano stati nuovamente intrapresi nuovi lavori nel vecchio comparto operatorio, anch’esso recentemente rinnovato, dopo il sisma del 2012, grazie a un finanziamento di ben 705 mila euro”.
Per quanto attiene all’acceleratore oncologico, rimarca la capogruppo, che è ospitato in un nuovo padiglione costruito con il contributo della Fondazione Cassa di risparmio di Carpi, “non si capisce come sia stato possibile autorizzane l’apertura quando nel raggio di 20 km vi sono ben due reparti altamente specializzati e dotati di tutte le più aggiornate tecnologie (Policlinico di Modena e Arcispedale di Reggio Emilia)”.
Gibertoni, pertanto, chiede alla Giunta regionale “i costi di gestione dell’ospedale di Carpi sostenuti negli anni 2012, 2013 e 2014, suddivisi per anno e con indicazione delle fonti di finanziamento per tipologia di spesa (manutenzioni ordinarie edili ed impiantistiche, manutenzioni straordinarie e ristrutturazioni, utenze, pulizie) e gli investimenti previsti, in corso e realizzati, negli anni 2012, 2013 e 2014, suddivisi per anno e con indicazione delle fonti di finanziamento”. Domanda, inoltre, “se vi sono lavori in corso o programmati nelle sale operatorie, il diario degli interventi effettuati nel periodo 1/01/2013-31/03/2015, se il personale di sala operatoria sia sufficiente per la piena funzionalità di 10 sale operatorie, e il dettaglio dei costi e delle fonti di finanziamento per la realizzazione delle 4 nuove sale operatorie”. Chiede, poi, “i contenuti del piano regionale per l’oncologia, con particolare riferimento all’indicazione del numero e dell’allocazione delle strutture oncologiche, evidenziando quelle pubbliche e quelle convenzionate accreditate, il numero di pazienti trattati in ciascuna delle strutture regionali e il costo medio di ciascun paziente, i costi dettagliati di gestione delle strutture di Modena, Carpi e Reggio (personale, farmaci, manutenzione, energia, etc.) e il costo medio per paziente della struttura di Carpi”. Domanda, infine, “se è vero che il reparto oncologico non sia autonomo ma debba basarsi su piani di terapia da effettuarsi altrove (pare presso il Policlinico di Modena) e che, pertanto, l’investimento non consenta di usufruire in loco di tutte le prestazioni necessarie”.
(lg)
Prot. N. 685/2015
Data 17/04/2015

 

Ultimo aggiornamento Domenica 19 Aprile 2015 09:47