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BolognaNews - Cronaca
Scritto da Il Consigliere regionale Dott. Fabio Filippi   
Giovedì 28 Agosto 2014 10:44

Bologna: I debiti delle partecipate in Emilia Romagna

La Regione Emilia-Romagna finisce dietro alla lavagna: dai dati resi pubblici dal Commissario straordinario per la Revisione della spesa pubblica, Carlo Cottarelli, emerge che tra le venti società con maggiori perdite tre sono emiliano-romagnole, in particolare la società Aeradria SpA (società di gestione dell’aeroporto Federico Fellini di Rimini e della Repubblica di San Marino), nella quale la Regione Emilia-Romagna partecipa con una quota del 7,6%, avrebbe un debito di circa 50 milioni di euro. Anche in Emilia-Romagna, evidentemente, le società partecipate della Regione, organi spesso gestiti da “personale di partito”, guidate in modo, in molti casi, poco trasparente, assolvono al compito di assorbire parte dei debiti delle amministrazioni pubbliche.
La situazione dello scalo di Rimini è particolarmente precaria, nonostante il notevole flusso di turisti che si servono stagionalmente dell’aeroporto. Il precedente Cda di Aeradria è totalmente indagato, non si comprende come siano state impiegate parte delle entrate dell’aeroporto. Evidente è il rischio di fallimento: senza il requisito della solidità finanziaria Enac potrebbe non rinnovare la concessione allo scalo.
La Regione Emilia-Romagna ha investito inutilmente in Aeradria, nell’ultimo quinquennio, circa 1,5 milioni di euro, una cifra consistente.
Perché, in questi anni, non si è fatta luce sulla gestione ballerina dello scalo riminese? Perché la Regione ha fatto finta di nulla, continuando a finanziare Aeradria ed anche l’aeroporto di Forlì distante soli quaranta chilometri da Rimini e anche da Bologna?
In questo modo il sistema aeroportuale emiliano-romagnolo rischia di collassare, per salvare il Fellini si è deciso di depotenziare il Verdi di Parma. Con risultati non certo positivi per i territori interessati.
La Giunta regionale ci deve dire in che misura è responsabile del disastro del Fellini.
In questo intreccio di affari è difficile comprendere l’entità del problema emiliano-romagnolo delle partecipate, non sappiamo neppure il numero di società in cui è presente la Regione Emilia-Romagna e l’entità dei passivi. Dati che abbiamo, attraverso un’interrogazione, chiesto alla Giunta regionale e che renderemo pubblici quanto prima.
Fabio Filippi
Andrea Leoni
Luigi Giuseppe Villani