Intervista All'Avvocato Nino D'Ambra Stampa
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Ricerche Storiche D'Ambra - Ricerche Storiche
Scritto da Luisa De Siano   
Mercoledì 11 Giugno 2008 20:03

Intervista All'Avvocato Nino D'Ambra

Qualche giorno fa ho scritto del poco onorevole primato che aveva l’Isola d’Ischia nelle rivolte contro lo stoccaggio dell’immondizia e contro l’istallazione del termovalorizzatore (allora chiamato bruciatore e/o inceneritore), con qualche inesattezza dovuta al tempo trascorso (poco meno di quarant’anni).Ho voluto raccogliere la testimonianza storica dell’avv.Nino d’Ambra che all’epoca era Vicesindaco di Forio e che ha abbandonato, come è noto, la politica nel 1981, per darsi completamente agli studi storici e letterari (molto più gratificanti spiritualmente, sostiene).

Dopo le prime perplessità - perché da allora l’avv. d’Ambra non ama parlare di politica - ci ha rilasciato la seguente dichiarazione: « Era stato istallato, alla periferia di Panza, con tutti i crismi della legalità, un piccolo termovalorizzatore, con le tecniche più all’avanguardia dell’epoca, esclusivamente per le esigenze del Comune di Forio, in una località lontana dal centro. Durante la fase di istallazione nessuno ebbe da dire niente, fino a quando parte della popolazione di Panza fu aizzata dall’opposizione politica che si produsse anche in atti di violenza, come fu esattamente riportato nell’articolo del compianto giornalista Michele Regine, con molto risalto su “Il Mattino” del 10 marzo 1970, a pag.8. A nulla valse inviare – ha continuato l’avv.d’Ambra - una delegazione del Consiglio Comunale di Forio, in rappresentanza di tutte le forze politiche presenti nel Consesso, che si recò in Piemonte dove un bruciatore analogo funzionava da tempo senza danno alcuno per la popolazione, come ebbero a certificare anche per iscritto le Autorità del posto. La demagogia politica aveva fatto breccia però su di un argomento: i Panzesi non volevano che gli automezzi pieni di spazzatura, provenienti da tutte le numerose Contrade di Forio, attraversassero di continuo la piazza centrale di Panza. E su questo non avevano tutti i torti. Mi precipitai dal Prefetto di Napoli facendo presente che l’unica soluzione per aggirare l’ostacolo era di costruire una strada di circunvallazione che evitasse ai camion dei rifiuti solidi urbani di passare per il centro di Panza, opera che non poteva essere realizzata con le esigue risorse  del Comune di Forio.

Il Prefetto, che capì subito la situazione, seduta stante telefonò alla Direzione dell’ANAS, ed in pochissimi giorni iniziarono i lavori della strada di circunvallazione che oggi si vede realizzata e che parte dal campo sportivo di Panza  per raggiungere la Cava della Ferrugine, dove era istallato il bruciatore (è da sottolineare che all’epoca era una zona completamente disabitata e non esisteva la “d’Ambra Vini”).

Nelle more alcuni facinorosi di notte ruppero il bruciatore rendendolo inservibile!

Da circa 40 anni – ha concluso amareggiato l’avv. d’Ambra – quante centinaia di milioni ha perduto il Comune di Forio (dunque i cittadini) sia per il trasporto della spazzatura in terraferma sia in immagine turistica: danni incalcolabili!

Mi sono sempre domandato, in questi lunghi decenni, se gli autori diretti o indiretti delle rivolte di piazza, abbiano mai riflettuto, nel profondo della loro coscienza, se ne era valsa la pena, per qualche voto in più, procurare alla Comunità foriana tali enormi danni , che più passano gli anni e più li tocca con mano anche il meno avveduto»                                                                                              

(Luisa De Siano,quotidiano “Il Golfo” 11 giugno 2008,pag. 13)

Ultimo aggiornamento Giovedì 07 Maggio 2009 17:59