Oltraggio alla memoria storica Ischitana Stampa
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Ricerche Storiche D'Ambra - Ricerche Storiche
Scritto da Centro Ricerche Storiche D'Ambra   
Giovedì 26 Febbraio 2009 19:43

Oltraggio alla memoria storica Ischitana

Il Centro di Ricerche Storiche d’Ambra esprime profondo rammarico,”storico e culturale”, nell’apprendere che il Comune di Ischia, con improvvida iniziativa, si accinge a cambiare il toponimo da “Piazza Antica Reggia” in “Piazzale Antica Reggia di Ferdinando II di Borbone”. Sì, proprio quel Ferdinando II (1810-1859) che nel settembre 1848 a Messina fece bombardare la popolazione siciliana che richiedeva libertà e condizioni di vita migliori, tanto che è stato affidato alla storia con il noto soprannome di “Re bomba” ;

che nel 1850 abolì la libertà di stampa; che il 15 maggio 1848 ordinò ai suoi fucilieri di sparare sui trecento ischitani (e su altri) che avevano aderito ad una manifestazione di protesta contro il suo regime oppressivo ( capeggiati da Giuseppe Pezzillo di Forio – che in tale circostanza morì eroicamente assieme ad Aniello d’Ambra – e Luigi Manzi di Casamicciola); che nel 1857 fece massacrare senza pietà Carlo Pisacane e i suoi compagni (La Spigolatrice di Sapri); che dopo aver concesso la Costituzione il 29 gennaio 1848, non si vergognò di fronte all’Europa di abolirla pochi mesi dopo. Infine lo statista britannico W. E. Gladstone, nel 1851, dopo aver visitato le carceri borboniche, ebbe a giudicare il sistema di governo di Ferdinando II con la famosa espressione “la negazione di Dio”.

Domenica 18 settembre 2005, con inizio alle ore 20, presso la sede del Centro d’Ambra (Forio, Via S. Vito n.56), vi sarà un incontro di perdono e di ricordo dei martiri per la Libertà ischitani massacrati dai Borbone:
- Sacerdote Antonio de Luca, Sindaco del Comune di Ischia (antesignano storico del Sindaco Brandi), impiccato a Procida il 15 giugno 1799;
- Francesco Buonocore, capitano del Castello d’Ischia e proprietario del futuro Palazzo Reale d’Ischia(maggiore oltraggio postumo non poteva ricevere!): impiccato a Procida il 1° giugno 1799;
- Sacerdote Gaetano Morgera di Forio, impiccato a Piazza Mercato a Napoli il 22 ottobre 1799;
- Giacinto Calise, marinaio di Forio, impiccato a Procida il 1° giugno 1799;
- Leopoldo d’Alessandro di Barano, impiccato a Procida il 1° giugno 1799;
- I tre Ufficiali della Repubblica Napoletana “ospiti” delle carceri ischitane, Pasquale Battistessa, Agamennone Spanò e Giuseppe Schipani, impiccati nel luglio 1799 sulla spiaggia dei pescatori ad Ischia Ponte.
- A parte i tanti perseguitati, carcerati, esiliati, feriti e mutilati. Senza dimenticare i numerosi martiri procidani.
«….. Perdona loro, perché non sanno quello che fanno!».
Tutti gli interessati sono invitati a partecipare. Chi volesse prendere la parola può contattare, anche telefonicamente (081/997117), l’avv.Nino d’Ambra, coordinatore dell’incontro.

Al mattino di domenica 18, sui balconi del Centro di Ricerche Storiche d’Ambra, verranno esposte a mezz’asta le bandiere della Repubblica Italiana e della Repubblica Napoletana.

Ultimo aggiornamento Lunedì 19 Agosto 2013 20:18