Un tuffo nel passato a Sant'Angelo d'Ischia Stampa
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Ricerche Storiche D'Ambra - Ricerche Storiche
Scritto da Redazione Il Golfo   
Giovedì 17 Agosto 1995 19:24

Un tuffo nel passato a Sant'Angelo d'Ischia

Nell’atmosfera suggestiva della piazzetta di S. Angelo, è stato presentato il libro S. Angelo d’Ischia: storia, immagini, poesie, curato dalla Nuova Associazione Amici di S. Angelo: un tuffo nostalgico nel passato che dimostra un ragguardevole lavoro di ricerca a monte.
Con la capacità che gli è consueta ha operato da presentatore il giornalista Ciro Cenatiempo, mentre hanno inquadrato S. Angelo nella storia dell’isola d’Ischia gli storici Don Pietro Monti e l’avv. Nino d’Ambra. Il primo ha incentrato il suo intervento sul passato con precisi riferimenti archeologici di grande interesse, mentre l’avv. d’Ambra ha esordito ricordando la figura dell’avv. Francesco Regine che nel 1948 fu l’autore della strada carrozzabile che svincolò dall’isolamento S. Angelo, che acquistò una nuova e più ampia dimensione economica e sociale.

Ma Nino d’Ambra si è ampiamente soffermato sulla storia di S. Angelo a cavallo dell’ultima guerra a partire dall’avvento del Nazismo in Germania allorché intellettuali ed artisti, soprattutto pittori, per esprimersi liberamente furono costretti ad emigrare in Italia perché il loro pensiero e la loro arte non erano tollerati. Il modo di dipingere astratto ed informale di alcuni pittori fu bollato con la famosa espressione arte degenerata, tanto che nel 1937 fu allestita dal Regime nazista una mostra di tali opere per evidenziare come non si dovesse dipingere. Nino d’Ambra ha continuato ricordando i più famosi artisti e intellettuali che frequentarono in quel tempo l’isola d’Ischia in generale, e S. Angelo in particolare. Il più noto fu Werner Gilles che per dieci anni visse a S. Angelo (1951-1961). Il pittore però era già stato in Italia nel 1931, ma dei suoi quadri dell’epoca. non ne resta nessuno perché furono bruciati dai nazisti nel 1933 in quanto appartenenti a quell’arte degenerata!
La pensione Bandini a Firenze e S. Angelo d’Ischia - ha continuato d’Ambra - furono punti principali di riferimento in Italia dell’emigrazione intellettuale ed artistica, ma sopratutto un luogo dove la libertà, la tolleranza e l’accoglienza affabile della gente del posto attenuarono il disagio e la tristezza naturale di questi ospiti per aver abbandonato famiglia e patria perché credevano fermamente nelle loro idee. Ma non possiamo - ha concluso l’avv. d’Ambra - non elevare un pensiero commosso e riverente alla memoria del pittore Rudolf Levy, ebreo tedesco, che fu nell’isola d’Ischia e a S .Angelo nel 1938-40 (appartenente a quel gruppo di artisti,come Bargheer, Purmann, Fleschmann ed altri, che frequentavano Casa Gilles) e giustiziato ad Auschwitz nel 1944, essendo stato arrestato dalla Gestapo l’anno prima all’uscita della Pensione Bandini a Firenze, denunziato, si mormora, da un altro emigrato tedesco».

(“Il Golfo” del 17 agosto 1995, pag. 27).

Ultimo aggiornamento Giovedì 07 Maggio 2009 18:14