Commento Foriano, di Peppe D'Ambra
UN INVERNO DAVVERO STRANO Come tutti gli ischitani che continuano a non amare la loro isola
THERMALIA VIA DALLA NOSTRA ISOLA Nella settimana appena trascorsa ha tenuto banco la notizia che Thermalia: la borsa nazionale del turismo termale, non si terrà più a Ischia. Una notizia ampiamente preannunciata già negli anni passati e che non ha trovato, come tantissime altre cose sulla nostra isola, una soluzione e un interesse accettabile da parte di tutti noi.
L’ass. regionale al Turismo ha cercato in tutti i modi di far capire agli imprenditori turistici isolani, che un evento così importante per tutto il comparto turistico nazionale aveva bisogno di una sede adeguata e che la sede finora utilizzata ad Ischia, la tendostruttura, rappresentava una vera e propria vergogna non solo per Ischia, ma per tutta la nazione. Non avendo ricevuto nessuna risposta né dagli imprenditori isolani né dagli amministratori locali, secondo me ha fatto bene a portarsi questo evento lontano dalla nostra isola; non mi meraviglierei più di tanto se, già dal prossimo anno, questo evento andrà ad arricchire ulteriormente la vicina Capri che già ospita altri importanti eventi ha carattere nazionale ed internazionale. Noi ischitani continuiamo a preferire le beghe paesane fra le diverse comunità presenti. A che serve poi lamentarsi se non riusciamo ad entrare nei circuiti che contano e, ogni anno che passa, dobbiamo accontentarci sempre di più dei flussi turistici di scarto?
FORIO E IL SUO CENTRO STORICO Il dibattito che si è aperto fra la collettività all’ombra del Torrione, in questi giorni, è incentrato sui lavori pubblici in atto e sul fatto che questi lavori dovrebbero cambiare in meglio il volto del centro storico. Al di la dei facili commenti negativi per il pressappochismo con cui vengono diretti questi lavori, il dibattito più accanito è incentrato sugli alberi maestosi e della fontana lungo il corso principale. Già l’abbattimento di quelle antiestetiche strutture degli esercizi pubblici ci ha fatto scoprire una piazza diversa e molto più bella con i suoi palazzi storici che hanno così molta più visibilità. Allo stesso modo penso che un ridimensionamento drastico della presenza di alberi così grandi e ingombranti renderebbe ancora più godibile e igienica quella piazza. C’è poi il problema di quella specie di fontana, chiamata da anni “il Bidet”, che stona enormemente e dovrebbe essere eliminata e sostituita magari con qualcosa di più compatibile. Quella fontana, che servì a celebrare l’arrivo dell’acqua a Forio, se non la si vuole proprio buttare potrebbe essere spostata dove prima c’era il distributore della benzina e riempire così quel vuoto. Questi piccoli suggerimenti rappresentano solo un contributo al dibattito in atto, a prescindere che una amministrazione e una direzione dei lavori seria dovrebbe essere in grado di far vedere, prima dell’esecuzione dei lavori, come sarà la nuova piazza; non farlo serve solo ad alimentare la polemica e, magari come è già stato fatto per altri lavori pubblici, cambiare nel corso d’opera il progetto per favorire questo o quel parente di qualche amministratore. Per gli alberi per esempio si potrebbe prevedere una drastica riduzione lasciandone solo pochi, mentre gli altri o si regalano a chi non li vuole togliere o si trapiantano in altre zone del paese.
BARANO CALCIO Una realtà sportiva davvero al di fuori della norma ischitana. Mentre tutte le altre società calcistiche sperperano ingenti somme di danari ottenendo scarsissmi risultati, il Barano calcio, a conduzione veramente familiare e che come premio partita ha il gustosissimo, antico e sano bucatino al sugo di coniglio ogni mercoledì nella tenuta del sindaco prof. Gaudioso, miete successi su successi. Non svelo nulla di nuovo perché tutto questo è a conoscenza di tutti sportivi e non. Un’altra caratteristica importantissima e che forse pochi hanno notato, che ha reso fortissima questa squadra di calcio, è il gruppo che la dirigenza è riuscito a creare, gruppo che fa si che gli atleti si incontrano anche in momenti non agonistici. La domenica mattina che potrebbero stare beatamente a dormire dopo la nottata passata a divertirsi, si danno appuntamento e quasi al completo si portano sul campo sportivo di Forio, pagano il biglietto e assistono all’incontro di calcio studiando gli avversari dei sabati successivi. Prendono posto sulla gradinata dietro la porta e tutti insieme con il loro allenatore, il direttore generale che vanno a prendere a casa e il sindaco Gaudioso, vera anima della squadra, oltre a prendere due ore di sole discutono sulla partita. Un esempio davvero importante e che dovrebbero seguire anche le altre società calcistiche isolane, le quali hanno come cultura sportiva solo quella di sperperare soldi e amano più i giocatori non isolani che quelli isolani, questi ultimi preferiscono tenerli in panchina. Nel Barano calcio invece, quest’anno dopo una parentesi negativa della passata stagione agonistica si è preferito puntare solo su calciatori isolani e i risultati stanno dando ragione a questa politica. Rispetto alle altre due compagini che militano nello stesso campionato: il Forio e il Casamicciola, il Barano Calcio nella sua “povertà” li guarda dall’alto in basso, come sta succedendo ormai da diversi anni nonostante gli ingenti investimenti fatti anche quest’anno dai dirigenti di quelle altre due società sportive. Lo spogliatoio del Barano calcio è una vera e propria famiglia, gli altri sono sempre più luoghi in cui si accendono discussioni sempre più forti fra dirigenti e giocatori esclusi, con gli scarsissimi risultati che si ottengono.
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