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LaccoNews - Famiglia
Scritto da Peppe D'Ambra   
Giovedì 26 Gennaio 2006 22:26

Lacco Ameno: Nessuna squallida speculazione sulla pelle delle donne

Già da diversi mesi, la legge 194 che regolamenta la interruzione della gravidanza in Italia, e costata anni e anni di duro lavoro per fare la giusta informazione e farla approvare anche in Italia dopo che già veniva applicata in tutto il mondo, viene messa in discussione dalla parte più retriva del mondo cattolico. Questo mi potrebbe stare anche bene se non si venisse ad intaccare i diritti di tantissime persone che nulla vogliono avere a che vedere con questo mondo.

Io, e lo ripeto per l’ennesima volta, non mi sognerei mai di imporre a chicchessia la mia volontà; invece chi ha scelto di governare le persone grazie alla loro ignoranza (ma i tempi sono diversi) vorrebbe imporre il suo credo e la sua volontà per forza. Lotterò fino a quando avrò la forza perché ciò non accada più. Perché non si verifichi di nuovo l’aborto di classe, l’aborto possibile solo per chi ha soldi è può scegliersi il miglior medico e la migliore clinica, magari gestita dai cattolici, per interrompere la propria gravidanza. Le povere donne invece dovranno di nuovo recarsi dalle mammane e farsi infilzare dai ferri per fare la lana e morire dissanguate.
Questa legge come mi ricordava questa mattina il mio amico Achille della Ragione, ginecologo di fama e non obiettore, lontano dall’Italia, presenta due grossi paradossi: il primo che l’interruzione di gravidanza non può essere effettuata lontana dalle strutture pubbliche, dove, come ad Ischia, la stragrande maggioranza dei ginecologi che ivi operano si sono dichiarati obiettori di coscienza; il secondo è che per tutto il meridione esiste una sola clinica convenzionata e quindi riconosciuta in cui si può effettuare legalmente l’interruzione di gravidanza gratuitamente e si trova in provincia di Caserta la Clinica sant’Anna.
Ma il vero e proprio scandalo, forse anche più degli sciacalli che iniziano a speculare su questa vicenda per affossare una legge dello Stato Italiano, è rappresentato dal fatto che tutto questo è accaduto in una struttura pubblica da sempre gestita dagli uomini della sinistra, in una Regione gestita dalla sinistra e in una provincia gestita dagli uomini della sinistra; la stessa sinistra che nei dibattiti pubblici si dice paladina di questa legge e che poi nelle strutture pubbliche da lei gestite permette che accadono queste cose vergognose. Il vero scandalo è questo, senza nessun intento di minimizzare quello scoperchiato dalle servizio delle Iene e che se permettete questo giornale denuncia da anni e anni insieme a tante altre cose che rendono la nostra sanità sempre più uguale a quella del terzo mondo.
Sono anni e anni che denunciamo quello che è accaduto e continua ad accadere nelle commissioni pubbliche dove si decide il destino dei diversamente abili e non mi risulta che sia stata insediata fino ad oggi una commissione di indagine per scoperchiare tutto il marcio che vi è. All’indomani dello scandalo denunciato dal mass media nazionale insediano la commissione di indagine che alla fine non porterà a nessun risultato eclatante e chi dovrà fare la dolorosa e drammatica scelta della interruzione della gravità si troverà in ancora maggiore difficoltà. Nel lontano ’78 la prima legale interruzione di gravidanza fatta all’interno dell’ospedale A. Rizzoli, subito dopo l’approvazione della legge, allora abitavo ancora a Napoli, fu effettuata grazie al mio intervento di esponente del Partito Radicale insieme all’allora giovane ginecologo Dottor Attilio Conte, che sfidando i Baroni di allora e la gestione clericale della nostra struttura sanitaria portò avanti, applicando il metodo Karman, il delicato intervento. Proprio lo stesso dottor Attilio Conte ho trovato sempre disponibile per assistere, gratuitamente, tutte le donne più bisognose. Un appello a tutti gli uomini della cosiddetta sinistra isolana, chiediamo che la struttura pubblica sanitaria da oggi in poi venga messa nelle condizioni di dare le giuste e dovute risposte a tutte le donne ischitane. Poi possiamo anche iniziare la campagna elettorale con la coscienza a posto. Si inizi a rimuovere dal suo posto il direttore sanitario dell’ospedale Anna Rizzoli che ha permesso che avvenisse tutto ciò nella struttura pubblica senza preoccuparsi di provvedere a garantire che la legge venisse rispettata, i ginecologi fanno il loro gioco anche se sporco; il direttore sanitario deve garantire che tutto avvenga nel rispetto delle leggi vigenti. Avrebbe dovuto, infatti, cercare e mettere a disposizione della cittadinanza ginecologi non obiettori e affiancarli a quelli che si sono dichiarati tali.
Se non si vuole far finire tutto in una bolla d’aria incominci il vertice dell’ASL NA2 a garantire il rispetto di una legge dello Stato nella struttura pubblica.
Inizi il vertice che si dice di sinistra e accompagna i vari politici a fare campagna elettorale a fare ciò che la sinistra dice di garantire e tutelare soprattutto per quanto riguarda i diritti dei più deboli.

Ultimo aggiornamento Sabato 25 Agosto 2012 21:12