ANCHE ARNALDO FERRANDINO E VINCENZO FERRARA RIMETTONO IL PROPRIO MANDATO Stampa
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CasamicciolaNews - Politica
Scritto da Ida Trofa   
Giovedì 18 Maggio 2006 14:06

Sarebbero state le forti pressioni dei lavoratori sulla questione dell’adeguamento dei contratti di lavoro e l’attribuzione delle qualifiche oltre che il ruolo del vicesindaco D’Ambrosio a spingere i due dirigenti a rassegnare le ennesime dimissioni eclatanti dopo quelle del capitano Riccio. Entro il 10 Maggio giorno del pagamento degli stipendi la data ultima per la conferma.

La cittadina termale nelle ultime ore sembra essere scossa e percorsa dai fremiti di sdegno e di stupore dei componenti tutti della municipalizzata casamicciolese accentratrice dei servizi di Global service. Profondamente stupiti, turbati e in qualche caso sconvolti dall’atmosfera non propriamente distesa che si respira sul ponte di comando dopo le ennesime dimissioni eclatanti dai vertici aziendali, così che, dopo il rimesso mandato del Comandante Michele Riccio, fatto seguito quelle del Dott. Arnaldo Ferrandino stimato professionista nonché rimpianto sindaco e quelle del Cap. Enzo Ferrara, suo più stretto collaboratore nella gestione delle risorse della consociata comunale. Dunque “Marina di Casamicciola” Stupor Mundi e vaso di pandora per molti politici e personaggi illustri del paese.
Nessuno mette in dubbio la sincerità della reazione popolare. Eppure, a pensarci bene cosa ci si sarebbe aspettato di ottenere, oltre alle economiche alchimie, dal trasbordo dalla sua predecessora, l’AMCa di “mussoliniano cipiglio”. Società che a parte la molteplicità delle incombenze a cui era stata destinata da subito ha dovuto fare i conti con le spinte le richieste e le velleità di carriera dei suoi dipendenti e lavoratori. Ma soprattutto ha mise alla prova la capacità di tenuta e di concertazione del suo massimo responsabile chiamato a districarsi nel mare magno delle lamentate discriminazioni sociali e di appartenenza politica e familiare lamentate dai più, denunciatari di sofferte mortificazioni a favore delle molteplici agevolazioni e gratifiche aziendali godute da parenti strettissimi non stretti legati a doppio filo alla gestione della cosa pubblica. certo morto un Papa se ne fa un altro ma il suo cipiglio difficilmente si può emulare tant’è che a poche settimane dal passaggio di gestione già sul campo si contano gli atti di resa. Infatti, sarebbero state le forti pressioni dei lavoratori sulla questione dell’adeguamento dei contratti di lavoro e l’attribuzione delle qualifiche oltre che il ruolo del vicesindaco D’Ambrosio a spingere i due dirigenti a dimettersi. E considerate quelle del capitano Riccio, il triunvirato della “marina” sembra essere oramai un ricordo, chissà, se domani, un rimpianto. Il 10 Maggio prossimo, giorno del pagamento degli stipendi, sembra comunque poter essere, la data utile per l’ultima conferma

Se non la conferma dei peggiori luoghi comuni sul familismo amorale che si è divorato come un cancro la maggior parte delle risorse umane, elettorali ed economiche del bilancio cittadino, sicuramente i fatti di queste ultime ore appaiono come un indizio e spingono alla riflessione. E, certo in un periodo in cui in Iraq ed in Afghanistan arrivano quotidianamente notizie luttuose, in un periodo in cui le frane del Monte Vezzi, scuote l’intera nazione, in un periodo in cui addirittura il mondo del calcio intercettato ridesta l’animo di tutti gli sportivi veri e non, le dimissioni di Arnaldo Ferrandino e di Enzo Ferrara sembrano cosa di poco conto. Eppure, per molti son cosa grave. Nella gestione di parte del patrimonio pubblico, questi ultimi apparivano come quell’entità di certezza anche se pur minima, di un tessuto socio politico tanto schivo e riservato ma altrettanto capace di poter dare speranza di correttezza morale e d’intenti. Mentre per altri è poco danno. Più nessuno orami immagina o si persuade del fatto che taluni personaggi del nostro panorama politico-amministrativo, intrattenessero i loro interlocutori sui temi aurei della bellezza e del rispetto delle regole? E coloro che altrimenti lo fatto son liquidati come soggetti dall’orizzonte culturale ed etico non ampissimo. Ma al di la di qual si voglia commento ed interpretazione, anche se i fatti sono noti, non vale la pena riassumerli nella loro cavillosità, la verità che ha determinato le dimissioni dei vertici della Marina di Casamicciola nessuno riuscirebbe mai a saperla, come Ustica, come Gladio, gli arcani ed i complotti di coloro i quali tramano alle spalle, così come un ragno tesse la sua tela, sono il trampolino ultimo di che è pronto ad occupare posti di prestigio e di poteri ben remunerati grazie ai sacrifici contribuente.
E volendo fare un’analogia con la cronaca sportiva attuale,potremmo dire che il giorno che venissero rese pubbliche le conversazioni telefoniche dei leader politici, assisteremmo a una replica dei dialoghi di Platone o non piuttosto a un coacervo di giudizi beceri, minacce velate e pettegolezzi maleodoranti anche lì? In ogni caso anche nella nostra piccola comunità, lo stupore del tifoso, come quello dell’elettore o del risparmiatore è totale, anche se, però, si spera in una classe politica che abbia la diligenza di saper amministrare e ben capitalizzare le spese pubbliche, troppo spesso in favore del nepotismo e degli interessi professionali in una gara all’accaparramento dove nessuno si senta eluso, la maggioranza nel nettare della margherita e l’ opposizione consiliare di uniti nell’ulivo che ha dato altrettanta prova di correttezza nel votare in democrazia i loro esponenti nelle commissioni edilizie e beni ambientali. In questi scenari e in cotanto grigiore all’orizzonte l’impegno sociale e le belle parole mortificano chi le tace e avvelenano chi l’espone.
Mentre l’accorato esposto di un agente di Polizia Municipale, in particolare,sugli abusi e sul ruolo delle autorità locali in merito alla nuova edilizia dell’ex Hotel Manzi e delle antiche terme Lucibello è più che una leggenda paesana.