Un sogno da 25 mila euro a settimana Stampa
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CasamicciolaNews - Cronaca
Scritto da Ida Trofa   
Martedì 15 Agosto 2006 17:08

Un sogno da 25 mila euro a settimana

Recentemente sottoposto a refitting dal cantiere italiano Mondomarine, lo storico panfilo appartiene attualmente all’ armatore Jean Michel Folon, artista belga. "Over The Rainbow" è un motoryacht di 34 metri costruito nel 1930 da Dickie & Sons a Bangor, nel nord del Galles, e varato con il nome di Janetha IV. Tra le sue varie traversie vi fu pure la parentesi nella flotta della reale marina Britannica che la requisì per finalità belliche. Di sicuro pregio l’attuale ormeggio nello scalo isolano.

Per riportare agli albori la vecchia struttura di questo yacht, Mondomarine ha dovuto sostituire alcune ordinate e corsi di fasciame, controllare e ripristinare sia l'opera viva sia l'opera morta e calafatare lo scafo con il metodo tradizionale. Sulla sovrastruttura Mondomarine è intervenuto allungando la parte poppiera del flying bridge, mentre i layout sono stati interamente riprogettati dalla genovese Sydac per renderli conformi alle esigenti richieste dell'armatore. È così che dopo decenni di storiche e memorabili traversate il panfilo delle meraviglie salpa da oltre manica ed approda nei nostrani lidi del Porto di Casamicciola. Una raffinatezza per palati sensibili! Da veri buon gustai della nautica d’esperienza. Tanto che per molti questo sarebbe lo spunto ed il target giusto per far si che Cittadina Termale torni o diventi, se preferite, finalmente la capitale del Mediterraneo in fatto di diportismo nautico d’alto borgo. Veri gioielli del mare!
Quando, nel 1930, W. G. Hetherington di Glasgow fece costruire al Cantiere Dickie & Sons di Bangor, nel Galles del Nord, il suo yacht di 34 metri Janetha IV, lo volle lussuoso e confortevole, secondo gli standard dell’epoca, per potersi concedere delle rilassanti crociere, in compagnia di familiari ed amici, lungo le coste della Scozia. Ed infatti, negli anni successivi al varo, Janetha IV navigò a lungo nelle acque scozzesi fino a quando, nel 1939, all’inizio della seconda guerra mondiale, fu requisita dalla Royal Navy e messa in servizio come pattugliatore costiero; a ricordo di quel periodo sono tuttora visibili sulla parete principale della sala da pranzo – per la quale sono stati recuperati i bellissimi pannelli in mogano dell’Honduras – i segni delle freccette andate fuori bersaglio durante quello che doveva essere l’unico passatempo dell’equipaggio militare del tempo. Negli anni del dopoguerra, dopo una breve parentesi di navigazione in America, lo yacht arriva nelle acque del Mediterraneo, e più precisamente in quelle greche; in quel periodo in Grecia il gioco d’azzardo era vietato dalla legge e Janetha IV, alla fonda davanti ad Atene, viene trasformata in un piccolo casinò galleggiante. Dello yacht, che nel frattempo ha cambiato nome in Ismini III, si perdono le notizie per quasi quarant’anni fino a quando, alla fine degli anni ottanta, diventa di proprietà di un armatore inglese che lo ribattezza Classique e lo propone come barca da charter, mercato nel quale opera con successo per una diecina d’anni prima di essere acquistata da un nuovo proprietario che la trasferisce sulla Costa Azzurra, dove finisce in stato di semi abbandono. Ed è qui che l’artista belga di fama mondiale Jean Michel Folon la vede e se ne innamora. Il corteggiamento, come ogni corteggiamento che si rispetti, è lungo e difficile ma Folon – il nome con il quale l’artista è più semplicemente ed universalmente noto – alla fine riesce nel suo intento: acquistare la barca anche e soprattutto per evitare che vada perso ciò che di storia quello scafo racchiude in sè, per riportarla a nuova vita donando un futuro al suo passato e per donarle la dignità di opera d’arte. Ed è cosi che nel 2002 Over The Rainbow, il nuovo nome con il quale lo yacht inizia la sua seconda giovinezza, arriva sullo scalo di Mondomarine di Savona, cantiere che alla costruzione degli omonimi grandi motoryacht affianca l’attività di refit & repair. Le pareti esterne della sovrastruttura del ponte principale sono rimaste quelle originali mentre è stato modificato il layout degli interni; anche il piano di calpestio del ponte è stato salvato ma ad esso è stato sovrapposto un nuovo strato di teak. A lavori di trasformazione più importanti è stato, invece, sottoposto il flybridge, allungato per sostituire la copertura del pozzetto di poppa – originariamente in tela – con una struttura atta ad ospitare un ampio solarium, mentre il nuovo tender in legno, disegnato da Folon e progettato da Luc Bouvet con linee d’antan, è stato posizionato a poppavia del fumaiolo; il tutto alterando solo in minima parte, e senza stravolgerle, le classiche linee esterne dello yacht. Un altro dettaglio disegnato da Folon sono le bitte in bronzo. A lavori più sostanziali sono invece stati sottoposti gli interni – al cui layout e design ha lavorato la genovese Sydac, che ha curato il progetto di restauro nella sua totalità – con il completo rifacimento della zona ospiti nel ponte inferiore. Per soddisfare le esigenze del suo nuovo armatore, le cabine di Over The Rainbow sono state ridotte di numero a tutto vantaggio della dimensione di ognuna delle nuove; gli arredi sono semplici, marini ed in legno di ciliegio chiaro per aumentare la luminosità degli interni, sempre scarsa negli yacht degli anni trenta del secolo scorso. Il quartiere equipaggio – che occupa l’estrema prua del ponte inferiore – è stato ampliato, e reso più confortevole e funzionale; la cabina di Jean Louis Legros, il comandante che ha anche seguito e coordinato tutti i lavori di ristrutturazione, è invece posizionata nella deck-house del flybridge – completamente ricostruita ma identica all’originale – in diretta comunicazione con la timoneria; infine, ovviamente, tutta l’impiantistica è stata rifatta ex-novo per adeguarla agli standard ed alle normative attuali. La disposizione degli interni prevede, sul ponte principale e partendo da prua, la sala da pranzo, che Folon userà anche come studio per dipingere e scolpire, la cucina – ingrandita, completamente riallestita, magicamente illuminata da vetri colorati da “cattedrale” e dotata di un lavello “scolpito” in teak massello – ed il grande salone, con la libreria disegnata dall’artista con la particolarità dei cassetti di dimensione a scalare; sempre nel salone, un diorama di un vascello a vela dell’ottocento si affianca al modello in scala di Over The Rainbow, mentre le opere di Folon – tra le quali una serie di pesci ed una stupenda valigetta con una nave inserita – si alternano ad opere di altri grandi artisti come, ad esempio, David Hockney. Opere d’arte dell’armatore sono sapientemente posizionate anche negli altri ambienti dello yacht, impreziositi, inoltre, da pezzi d’antiquariato, in particolare cinesi, di grande pregio. Nel ponte inferiore sono state ricavate, a partire da prua, due cabine doppie, alle quali si scende dalla sala da pranzo, e la grande cabina armatoriale, con accesso dal salone. Le nicchie disposte lungo le pareti della cabina armatoriale accolgono piccoli ma preziosi ricordi di vita di Folon, che tiene in particolare modo al disegno di un uccello ricalcato di nascosto nel 1970 – approfittando di un momento di distrazione del guardiano, alla luce di una piccola torcia elettrica ed usando una matita ed un pezzo di carta che non mancano mai nelle sue tasche – da un bassorilievo che decorava l’interno di una tomba egiziana. Folon ama ricordare che anche questo uccello, dopo secoli di sepoltura in una tomba, è rinato a nuova vita così come Over The Rainbow. Alle riunioni conviviali più formali ed a quelle più riservate sono dedicati, sul ponte principale, il grande pozzetto di poppa ed il piccolo ma confortevole salottino all’aperto posizionato sotto il tendalino di prua.
“Aldilà” dell’arcobaleno, approda sulle coste Ischitane e la sua sagome che naviga all’imbrunire imboccando l’ingresso del secondo scalo isolano al rossore del tramonta ci parla, e non solo di una vita, ma di quasi un secolo di storia contemporanea, storie di mare, di terra e di guerra. Lo stesso Louis racconta di un suo incontro con Fellini che usava dire; “Abbiamo passato la nostra vita a dare vita ai sogni che avevamo da bambini”; tutti da bambini abbiamo avuto tanti sogni e credo che tutti abbiamo pensato, da bambini, “un giorno volerò”. I sogni dell’infanzia sono molto importanti. Nella vita la realtà arriva presto, ci stressa e ci prende tutto, le nostre energie ed il nostro tempo. « In fondo tutti i bambini sono gli stessi, dice l’artista armatore, mentre dicono “quando sarò grande voglio volare, voglio trovare un giorno una barca per andare lontano sul mare”». Continua ancora « Io ho passato la mia vita a cercare di volare e vi assicuro non ci riesco; ho passato la vita a disegnare degli uomini blu che volavano; e durante la mia vita ho disegnato anche molti arcobaleni. Così mi sono rifugiato nel mare, e, per fortuna, ho trovato la barca per partire sul mare. Un giorno in un porto ho visto una povera barca distrutta che stava andando incontro alla morte ed ho pensato che non doveva morire; subito mi sono detto “tu avrai una nuova vita”; ho iniziato a contare i miei soldi per vedere cosa potevo fare, mi sono reso conto che la cosa per me era quasi impossibile ma ho voluto provare a farla lo stesso. E quindi questa barca per me non è una barca ma una vera e propria creazione che fa parte della mia vita; con questa barca voglio partire alla scoperta di paesi che conosco poco, con il mio Comandante Jean Louis (Legros, nota di chi scrive), che è una persona veramente straordinaria; e da questa barca voglio guardare le luci della costa e le stelle nel cielo». Per adesso ed ancora per qualche ora guarderà le nostre stesse stelle, il nostro cielo e sarà parte della nostra piccola comunità.
Nella vita si deve essere ricchi di sogni, perché sono i sogni che ci guidano ed Over The Rainbow è un sogno che galleggia da quasi un secolo attraverso il tempo e le mode, le isole, le immagini, la natura, le luci sul mare e la bellezza sulla terra.
E tutto questo mondo, un universo parallelo per ora è riservato a “noi” a Casamicciola.
Ultimo aggiornamento Domenica 28 Giugno 2009 15:00