MAXI SERRATA DELLA GUARDIA COSTIERA SUL LITORALE CITTADINO Stampa
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CasamicciolaNews - Cronaca
Scritto da Ida Trofa   
Mercoledì 02 Agosto 2006 16:59

Controlli a tappeto nell’ambito portuale e non hanno portato alla “elezione del domicilio” per Ferrara e Farina, dirigenti della “Marina di Casamicciola”. Resta alta l’allerta sulle spiagge, supervigilate d’eccezione. I provvedimenti per l’area di portistica si pongono alla base delle indagini condotte in relazione al reiterarsi di illeciti nella gestione di alcuni spazi acquei non ancora in concessione. In merito sarebbero state palesate irregolarità nell’ormeggio d’imbarcazioni superiori alle dimensioni consentite. Fatti già oggetto di denunce ed esposti da parte di Luca Savino della H.Q. di Lacco Ameno e per i quali le autorità di scalo hanno ricevuto esplicita delega d’indagine.

A rilevare e verificare la scottante questione sarebbero stati gli uomini della locale Capitaneria di Porto di Casamicciola Terme a seguito della delega d’indagini inviata dal magistrato incaricato della questione “illegittimità nello sfruttamento delle concessioni demaniali marittime e degli spazi demaniali non ancora in concessione”. Controlli a tappeto nell’ambito portuale e non hanno portato alla “elezione del domicilio” per Ferrara e Farina, dirigenti della “Marina di Casamicciola”. Resta alta l’allerta sulle spiagge, supervigilate d’eccezione. Una maxi serrata che vede e vedrà nei prossimi giorni impegnati in un intenso lavoro di vigilanza il comandante Np Claudio Vuoso, due sottufficiali ed altre quattro unità scelte
Fra tutti gli scali marittimi internazionali, i più importanti non sono quelli che rivestono caratteristiche commerciali dal rilievo numerico macroscopico, che per entità, identità di merci e tecnologie di stoccaggio, distanziano anni luci altre strutture dello stesso tipo. Ma quegli scali cosiddetti “Porto Franco”, cosiddetti, perché in essi sono garantite le molteplici operazioni commerciali da parte delle imprese amatoriali committenti e dalle relative autorità del luogo, senza che per questo, la regolamentazione doganale e le normative disciplinari ed amministrative delle sezioni ministeriali, abbiano competenze di dazi e svincoli, in modo tale che le mercanzie di scambio, l’entrata e l’uscita dai porti, oltre che gli ormeggi e i disormeggi, da parte del naviglio, vengono gestite con la massima intermodalità. E’ stata questa, secondo l’opinione, dei più autorevoli rappresentanti armatoriali transoceanici, la più grande innovazione tecnica normativa dello shipping, avuta addirittura oltre cinque secoli fa, da Isabella la cattolica Regina di Spagna, mandataria dei sovrani iberici.
Innovazione questa, quanto mai attuale e pertinente nell’approdo della cittadina termale, proprio perché, nonostante l’alta pressione e la bolla africana, è di nuovo bufera nei mari territoriali cittadini dati in concessione per fine di lucro. Dunque non c’è pace tra gli ulivi anche se per l’apparenza questo non conta.
Infatti, secondo fonti ufficiali dalle quali sono trapelate significative indiscrezioni, le attività di merito relative alle reiterate denunce sui presunti illeciti del Porto turistico cittadino si sono trasferite dagli ondeggianti specchi acquei, al mogano delle scrivanie giudiziarie presso la Procura della Repubblica di Napoli, spostandosi da un versante all’altro e da una questione a quell’analoga in rapida successione restando ovviamente sempre connesse fino a partorire il serio e nient’affatto impossibile, rischio di una nuova ondata di avvisi di garanzia. Avvisi di garanzia che a breve potrebbero sostituirsi alla già avvenuta elezione del domicilio per i vertici della partecipata “Marina di Casamicciola” sui presunti illeciti nella gestione degli spazi in concessione con l’ormeggio di imbarcazioni superiori alle dimensioni consentite e di quelli in attesa di concessione ugualmente impiegati dalla società che in essa pur non avendo i titoli ed i pareri operava allocando i diportisti. Alla luce di quanto viene eccepito dalle autorità inquirenti che ad oggi hanno concluso le indagini inviando il voluminoso falcone al Magistrato, molteplici sarebbero le notizie di reato che coinvolgono per latitudine e longitudine i vertici e la dirigenza di Marina di Casamicciola, tutte emerse,come dicevamo, con le inchieste della locale Capitaneria di Porto avviate in parte sulle orme delle indicazioni scritte nelle puntuali e precise denunce di noti personaggi dell’ambiente nautico. Settimane di lavoro nel tentativo di decifrare gli intricati accadimenti portuali, indagini poste in essere a seguito di esposti e denunce da parte di consiglieri comunali, privati cittadini e non solo per approdare insomma in una darsena dove l’attrazione più evidente è la nuova gatta da pelare “vicissitudini dello scalo a sfogo diportistico casamicciolese” in contrapposizione alla concorrenza e la legalità, ove mai contasse qualcosa. Scalo che da qualche tempo davvero merita la palma per la molteplicità e la varietà delle questioni che la vedono protagonista. E così, dopo le circostanze che hanno portato prima al sequestro di tutta l’area antistante il braccio di levante e sottostante la SS270 con una serie di avvisi di garanzia, notificati fra gli altri, al responsabile dell’Area Tecnica, Silvano Arcamone, e all’Ing. Massimo Sbriglia, questo solo per la parte meramente esterna al secondo porto isolano. Così non proprio come un fulmine a ciel sereno giunge la possibile neo ondata di avvisi di garanzia che si starebbe per abbattere sulla società che gestisce le concessioni comunali nel secondo scalo isolano. Dai vertici dimissionari a quelli subentrati con fresca nomina, ovvero pare si tratti del Ferrara, Farina per la parte tecnica oltre al Piro e la Di Scala in conseguenza della fresca nomina ottenuta con le dimissioni presentate dal cap. Riccio e dallo Ferrara stesso tutti sarebbero stati oggetto d’interessamento nelle indagini ed ognuno per propria competenza e responsabilità è stato coinvolto nelle notizie di reato da domani al vaglio della magistratura che su questo dovrà decidere se andare avanti o lasciar cadere le accuse, ovviamente fatti non imputabili in nessun procedimenti a carico di chi come lo stesso Piro e la Di Scala non detiene, in relazione, agli eventi alcuna rappresentanza legale. I fatti e gli illeciti, come abbiano già avuto modo di riportare, riguarderebbero la gestione degli spazi in concessione al Comune di Casamicciola Terme e quelle in attesa di concessione da parte dell’ente Regionale campano eppure allo stato risultate impiegate dalla società incaricata per i normali traffici pur non essendovi ancora tutti i relativi pareri e l’ufficializzazione delle disponibilità richieste. Notizie queste che se dovessero essere confermate e comprovate da validità di fondamenta, potrebbero addirittura portare alla mancanza del requisito morale da parte dell’ente locatario, qualità quest’ultima indispensabile per il prosieguo della concessione da parte degli organi istituzionali di “Palazzo Santa Lucia” per rinnovo nel tempo della concessione stessa. Ma è uno scenario, questo, che nessuno meno che mai si augura, proprio perché tra le cose belle del paese da sviluppare, una volta c’era anche il porto turistico, il luogo più evocativo, insieme al Pio Monte della Misericordia, di tutti programmi elettorali delle molteplici elezioni che si sono succedute. Intanto però, oltre la tecnologia d’impresa, i soldi degli introiti, la popolarità politica ed elettorale, altrettanto pericolosi per l’animo umano, quanto gli avvisi di garanzia, sono le attribuzioni di colpa e le censure, la negazione del concorso di causa incuranti dell’interesse di una comunità, dove attraverso i soli organi locali, spesso riesce a decifrare quanto ci accade intorno, rispetto ad un mondo tempestato di media dal carattere e dalle notizie oltre frontiera, fondamentale in tutte democrazie occidentali, che troppo spesso viene negata da interessi d’aziende e gestione di un ritrovato senso “Macchiavellico”, in favore di una battaglia interna per la sopravvivenza, dove in ogni specchio vive il riflesso di un altro luogo, e l’interesse, il grande burattinaio, è di nuovo al lavoro…
Intanto continueranno per tutto il mese di agosto i controlli a tappeto della capitaneria per riportare la legalità e l’ordine sull’intero litorale, con un occhio particolare agli arenili da sempre croce e delizia.


LA DENUNCIA ALLA BASE DELLA QUALE SI SAREBBE DATO IL LA ALL’INCHESTA


Spett.le Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti
Ufficio Circondariale Marittimo di Ischia
Via Iasolino 57 - 80077 Ischia (NA)

Procura Generale della Repubblica
presso la Corte d'Appello di NAPOLI
Piazza Cenni - Nuovo Palazzo di Giustizia
80143 NAPOLI (NA)

Regione Campania
Assessorato Trasporti e Demanio Marittimo
Centro Direzionale, isola C 3 - 80143 Napoli

E p.c Direttore del Compartimento Marittimo di Napoli
Comandante: CA (CP) Pierluigi CACIOPPO
Piazzale Pisacane 1 - 80133 NA

Il Sottoscritto SAVINO Luca nato a Napoli il 31/08/1964 e residente in Ischia (NA) alla via Fasolara, 49/8 in qualità di Legale Rappresentante delle società yachting.it s.a.s. di L. Savino & C. codice fiscale e numero di iscrizione 04470291214 del Registro delle Imprese di Napoli, con sede legale in Ischia (NA) alla via Fasolara, 49/8 con il presente

ESPOSTO/DENUNCIA

Segnala a questo Spett.le Ufficio Circondariale Marittimo in quanto organo preposto alla vigilanza sull’esercizio delle concessioni demaniali marittime ai sensi dell’art. 27 del Regolamento per la navigazione marittima e agli altri Organismi in indirizzo per quanto di loro competenza, che:

FATTO: a partire dal mese di Maggio u.s nel porto di Casamicciola Terme e nello specifico nello specchio acqueo antistante il lato interno del molo di sottoflutto o levante contraddistinto dalle bitte N° 114 a 121 venivano ormeggiate a più riprese e per più giorni Navi da Diporto di dimensioni superiori ai 24 metri fuori tutto tra cui: M/Y Forever One mt 32; M/Y La Dolce vita mt. 30; M/Y Mosaique mt. 50; M/Y Faribana mt 40; ed altre ancora a cui sarà possibile risalire attraverso i libri di bordo di suddette unità, le scritture contabili della società a cui fa capo la concessione demaniale marittima di detto specchio acqueo.

DIRITTO: Questi ormeggi risultano essere effettuati con occupazione di spazi demaniali eccedenti la concessione demaniale attribuita alla società concessionaria in violazione dell’art. 29 del Regolamento per la navigazione marittima e in palese violazione dell’ordinanza N° 7/2003 Art. 1, lett. o; p; q e successive modifiche, emessa da codesto Spett.le Ufficio in data 12 marzo 2003, concernente la sicurezza della navigazione che prevede in 20 metri la distanza massima dal ciglio di banchina a cui è possibile ormeggiarsi.

Si richiede pertanto all’Ufficio Circondariale Marittimo di provvedere alla cessazione di tali comportamenti illegittimi con l’immediato allontanamento delle unità eventualmente presenti e di relazionare l’Ente Concedente allo scopo di decretare la decadenza della suddetta società dalla concessione ai sensi dell’Art. 47, f del Codice della Navigazione.

Per quanto sopra esposto si invita la Spett.le Procura Generale della Repubblica di Napoli a valutare se esistano i presupposti di reato ai sensi del codice penale legati all’ abuso di ufficio, alla salvaguardia della pubblica e privata incolumità e della sicurezza dei trasporti ex artt. 323; 432 e 450 CP

Lo scrivente infine, ritenendo di avere subito un danno economico rilevante, derivante da suddetto comportamento illecito, in quanto gestore di una struttura destinata esclusivamente all’ormeggio di Navi da diporto, ubicata nel Comune di Lacco Ameno, si riserva di agire in tutte le sedi competenti per il risarcimento del danno subito.