Casamicciola: Murata la fontana dell'ervaniello a piazza Bagni Stampa
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CasamicciolaNews - Cronaca
Scritto da Ida Trofa   
Domenica 19 Dicembre 2004 17:36

Casamicciola: Murata la fontana dell'ervaniello a piazza Bagni

Un contromuro a sostegno della sede stradale di via Tresta ampliata inghiotte la condotta che per oltre due secoli fu l’unica risorsa idrica della cittadina in emergenza. Ancor di più dopo la costituzione del partito unico maggioranza- opposizione nessun contrasto all’operato di governo. Ci sono pezzi e frammenti del nostro passato che non riescono a divenire testimonianze e punti di riferimento, particolari da tramandare e conservare, anche se il loro impiego, l’uso ed il conseguente sacrificio è quanto meno pari a quello di altri che, invece, complice un sistema mediatico perverso che privilegia il momento e la retorica conseguente all’attimo emotivo, conquistano la visibilità di solito riservata ai “salvatori della patria”.

Ad onor del vero la nostra cultura non è avvezza alla conservazione ed alla memoria, piuttosto che al proprio personale beneficio.
La prova? Da alcune settimane in corso V. Emanuele si assiste alla costruzione di un contromuro di sostegno alla rampa di accesso alla mulattiera via Tresta, utile all’allargamento della sede stradale sovrastante che sarà certo più agevole da percorrere con veicoli a motore. Peccato però che il muro abbia cancellato per sempre un pezzo di storia del paese, distruggendo l’antica Fontana che convoglia le acque dell’Ervaniello. Nessun dubbio sulla validità e legittimità dell’opera, il silenzio della ritenuta opposizione di governo è significativo, pare, allora perché con un po’ più di attenzione e cura la vecchia Fontanina dell’Ervaniello non è stata lasciata in vista come è invece accaduto per la cassetta Enel? Magari qualcuno passando anche i turisti si sarebbero ricordati, con l’aiuto di una targa, di una Casmicciola patria delle acque sorgive.
Così eccoci qua, da mesi a celebrare la grandezza di zampilli artificiali sempre in moto al centro del paese e degni di essere mondati con detersivo e schifezze varie, insomma un buon passatempo per i teppisti, deprecabile tanto da assurgere agli onori della cronaca, dimenticandoci parimenti delle sorti e della fine a cui sono invece state destinate tutte le acque termali del paese. Acque come la rinomata fonte del Cappone, dell’acqua Piccola, della Cava Fontana, e via di seguito, tutte sotterrate o contaminate, noncuranti del loro valore e dei benefici da esse derivanti, dell’uso fattone in passato e di quello che poteva continuare a farsene. Ma si sa le “puteche” non avrebbero venduto acqua imbottigliata a sufficienza, se le fontanine di acqua potabile per strada continuassero a zampillare e non fa più specie se le sorgenti a monte sono vittima del malcostume diffuso, dell’abbandono istituzionale, non fa più notizia e la gente non inorridisce al pensiero della loro ignobile fine, almeno si potrà appropriare di ciò che una volta era definito patrimonio demaniale boschivo. Sapete ad esempio che prima tra Casamicciola e Ischia vi era una stradina costiera quale unico collegamento? Non lo saprà mai nessuno, forse, ora alla sua imboccature c’è un cancello che da l’acceso ad una proprietà privata e va bene così tanto la stradina a che serve?
Tutti siamo stati testimoni di ciò che ha provocato nelle nostre coscienze, evidentemente non di tutti, la chiusura della Fontana dell’Ervaniello in quel di piazza Bagni all’altezza del fu l’Hotel Ibsen. Indifferenza! Il senso di appartenenza risvegliato solo in epoca “remota” e dai nostri genitori, quando ancora all’epoca del colera per il timore di contaminazioni derivanti dalle forniture idriche collegate alla terraferma la stessa fontanina ora sepolta dietro un muro di pietra ed omertà fu definita “l’acqua minerale dei poveri”, vitale per chi non poteva permettersi l’acquisto di quella imbottigliata. Così Casamicciola tutta si recava presso quella fonte asservita da un serbatoio sovrastante per procurarsi la propria personale scorta.
Ed ancora prima e per due secoli, continuando dal terremoto all’alluvione del 1910 essa costituiva l’unica fornitura idrica diretta collegata alla sorgente, controllata a scadenze ed orari da un funzionario noto come vigile fontaniere. Oggi invece più che alla collettività ed ai benefici comunitari, da spazio e sostegno a pochi soggetti noti alle forze dell’ordine ed alla cronaca locale per i continui litigi e battibecchi anche violenti, su questioni di proprietà, spazio e pertinenza nello sfruttamento con veicoli a motore di una strada mulattiera, via Tresta, appunto.
Sarà davvero che non servono più, che hanno ragione tutti coloro che si muovono dietro il mondo economico e politico del paese, che più che recuperare distruggono il nostro patrimonio naturale, unico al mondo per proprietà e caratteristiche terapeutiche, e non stiamo qui a ricordare la fine che hanno fatto e che faranno molti ceppi storici del termalismo nostrano, è risaputo, sarà davvero che le acque termali non servono più e che il benessere e gli approcci terapeutici a qui d’ora in poi ci affideremo solo ed esclusivamente a quelli del wellness e delle cure di matrice orientale. Investire nella propria unicità nel proprio mondo irripetibile ed ineguagliabile non è ritenuto idoneo da chi detiene le redini del mondo imprenditoriale casamicciolese ed isolano…il motto è uniformarsi uniformarsi. Così tra uno schatzu e l’altro sulle rovine di un vecchio stabilimento, in questo o nell’altro bazar acquisteremo l’acqua Fiuggi.
E chi potrà opporsi a questo nuovo capitalismo imperialistico di casato ed appartenenza? Nessuno, tanto meno la detta opposizione, visto che con il cambio di schieramento del gruppo di maggioranza ora opera sotto un unico denominatore, disciogliendo così tutti i dubbi sul perché e sul percome non muovesse alcuna eccezione sull’operato di governo, men che meno sulla legittimità degli atti amministrativi del programma di governo.

Ultimo aggiornamento Domenica 02 Dicembre 2012 18:46