Un opzione sui conti IRPEF del Comune di Casamicciola Terme Stampa
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CasamicciolaNews - Cronaca
Scritto da Ida Trofa   
Giovedì 06 Marzo 2008 12:02

Emergenza rifiuti in Campania: Stangata per i comuni insolventi

Un opzione sui conti Irpef del comune di Casamicciola Terme

Il commissario liquidatore Goffredo Sottile, registra conti in rosso e passa subito al contrattacco, come prevede l’ordinanza della Presidenza del Consiglio. Il commissario liquidatore, infatti, potrà "aggredire" da ora il gettito derivate dall’imposta di tutti quei Comuni campani che risultano debitori insolventi nei confronti della struttura di via Medina. Dieci, in particolare, i casi eclatanti spicca fra tutti il comune di Casamicciola. Principale indiziata del debito la partecipata AMCA che riapre il dibattito sulla opportunità delle società a capitale misto.

L’emergenza rifiuti rappresenta «un caso esemplare» di «cattiva gestione delle risorse». La vicenda immondizia Campania che vista la puzza, il mese scorso ha tenuto banco, a Roma, all’inaugurazione dell’anno giudiziario della Corte dei Conti attraverso la dura requisitoria del presidente Tullio Lazzaro sui vizi correnti della politica: «i patologici profili di corruzione», i «debiti impliciti e le distorsioni create con la formazione di società pubbliche», «l’inazione della pubblica amministrazione».
Una gestione straordinaria costata in 15 anni circa 8 miliardi di euro. Il commissario liquidatore Goffredo Sottile, registra conti in rosso e passa subito al contrattacco, come prevede l’inedito dettaglio contenuto nella recente ordinanza della Presidenza del Consiglio dei ministri con cui si nomina Sottile. Il commissario liquidatore, infatti, potrà "aggredire" da ora i conti Irpef di tutti quei Comuni campani che risultano debitori insolventi nei confronti della struttura di via Medina. Dieci, in particolare, i casi eclatanti spicca fra tutti il comune di Casamicciola che deve versare agli uffici di via Medina 1 milione di euro, si potrebbe ritenere una cifra irrisoria rispetto agli 87 milioni di euro che Palazzo San Giacomo deve al Commissariato rifiuti, non del tutto irrisoria valutando l’importo in proporzione. Casi esemplari di cattiva gestione delle risorse, frutto della deresponsabilizzazione degli enti locali, alla mancata liquidazione degli enti inutili, alla scarsa trasparenza delle operazioni di cartolarizzazione, associata al sostanziale mancato conseguimento di migliorare l’efficienza delle gestioni.
Un carrozzone di vecchi e nuovi costi che, 14 anni dopo, lasciano letteralmente a secco i conti. Al punto che il premier uscente Prodi, nel nominare il prefetto Goffredo Sottile commissario liquidatore dell’emergenza rifiuti, gli offre la possibilità concreta di incidere sulle casse dei Comuni (ovviamente in maniera proporzionale e correlata alle inderogabili esigenze di spesa) che risultano debitori nei confronti del commissario De Gennaro. Un conto che sicuramente il martoriato comune di Casamiciola Terme non potrà pagare visto che neppure gli innumerevoli dipendenti delle due partecipate comunali riescono a percepire regolarmente gli stipendi, eccezion fatta per i milionari incarichi dei membri dei Cda. Secondo l’ex Ministro Lanzillotta “l’indiscriminato ricorso agli affidamenti in house a società pubbliche e miste ha alimentato la moltiplicazione di tali società con una crescita sproporzionata del peso della politica e il conseguente aumento delle tariffe o dei tributi locali per pagare inefficienze, apparati spropositati, gestioni sottratte sia ai controlli pubblici che alla verifica del mercato.” Eliminando tale malcostume, conclude la Ministra, si “migliorerà la qualità dei servizi locali, si ridurranno le tariffe, si taglieranno i costi delle società pubbliche che sono spesso il dorato parcheggio di un vasto ceto politico, farà bene alla nostra economia stimolando la crescita di un settore che ha un enorme potenziale in termini di reddito e di occupazione; un potenziale che è lì, a portata di mano, e aspetta di essere liberato”. Il Comune di Casamicciola ha poco più di 6.000 abitanti e le due società “private” costituite dal Comune hanno messo insieme più dipendenti dello stesso Municipio. In questo modo si porrebbe termine anche al nuovo clientelismo perpetrato dalla selvaggia “privatizzazione” e gli innumerevoli contrasti sorti in pubblica piazza tra gli stessi esponenti del ceto politico che a più riprese minacciano di mandare tutto a carte quarantotto se l’assunzione di questo o l’altro supporter non verrà assunto nell’una o nell’altra partecipata. Un capitolo a parte meritano poi i falsi concorsi messi su ad oc per celare gli affidamenti diretti nella mancata osservanza dell’art.32 comma 1 lettera C, ultimo periodo del decreto legislativo 163 del 12 Aprile 2006 e successive modificazioni ed integrazioni. In relazione, ad esempio, sempre per la multiservizi casamicciolese, principale indiziata nel debito verso il commissariato, bisognerebbe chiarire in che maniera è avvenuto l’acquisto degli automezzi. Con quali procedure il mutuo di 460mila €, concesso a fronte di un piano d’investimento, è stato impiegato. Se sono rientrati i 260 mila € anticipati dal comune nel passaggio da tassa a tariffa. Se il comune ha versato il milione di € pur previsto nel canone. Perché non è ancora stato fatto il contratto di rinnovo del servizio per l’AMCA. Se sono state fatte le verifiche previste sui membri del Cda delle partecipate succedutisi negli ultimi tre anni. Se, in relazione, l’amministratore unico di una partecipata  divenuto poi assessore alle finanze può poi di conseguenza approvare i bilanci ed i conti delle partecipate di cui è stato assessore. Se il contratto alle partecipate è stato rogato e se è stato versato il capitale sociale. Inoltre sulla base di quali motivazioni particolari e rinomati imprenditori del comune di Casamicciola Terme hanno ottenuto sconti dell’ordine del 50% sulle somme dovute per la spazzatura ?
Ultimo aggiornamento Mercoledì 11 Marzo 2009 19:08